La Tabula Bantina è il più importante reperto mai rinvenuto sulla lingua degli Osci, popolazione indo-europea dell'Italia antica, stanziata in Campania e in parte della Basilicata verso l'VIII secolo a.C..
La Tabula fu trovata nel 1790 sul monte Montrone, nel territorio di Oppido Lucano, tra i resti di un’antichissima tomba. È costituita da una lastra di bronzo divisa in tre pezzi ed in alcuni frammenti. Datata forse tra il 150 a.C. e il 100 a.C., ha incisioni grafiche su ambedue le facciate.
Da una parte vi è lo statuto bantino, una legge municipale dell'antica città di Bantia (l'attuale Banzi in provincia di Potenza), del cui municipio faceva parte anche Oppido. È scritto in lingua osca ma con caratteri latini. Sull'altra facciata è inciso un plebiscito, una legge di Roma, ancora in lingua latina. Alcuni frammenti sono conservati nei musei archeologici di Napoli e Venosa.
 Dalla Gazzetta del Mezzogiorno del 16 dicembre 2004 si riporta la notizia della scoperta di terme balneari fatte costruire dal ricco sacerdote di nome Romanius e trovate, insieme all'epigrafe-mosaico, di fronte al templum auguraculum in terris. Un'ulteriore conferma dell'importanza dell'antico sito di Bantia. ...continua
Dalla Gazzetta del Mezzogiorno del 16 dicembre 2004 si riporta la notizia della scoperta di terme balneari fatte costruire dal ricco sacerdote di nome Romanius e trovate, insieme all'epigrafe-mosaico, di fronte al templum auguraculum in terris. Un'ulteriore conferma dell'importanza dell'antico sito di Bantia. ...continua 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
