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Cirigliano e il Carnevale
 A Cirigliano il corteo celebra  la morte di Carnevale e la nascita del nuovo. Anche qui un suono assordante di  campanacci introduce i festeggiamenti carnevaleschi: le strade si riempiono di  figuranti in costume che sfilano, incarnando i mesi dell'anno. Questa  rappresentazione, a metà tra il sacro ed il profano, affonda le sua radici nel  medioevo, ed è molto sentita nella cittadinanza. La processione carnevalesca  procede al suono di campanacci e tra lanci di coriandoli. La sfilata è aperta da  pastori, simbolo della comunità locale, e da personaggi che, ricoperti dalle  bianche vesti di improbabili e blasfemi preti, precedono con in mano una croce  ed il teschio di un bovino. Emaciato e ben vestito il feretro di Carnevale, come  ogni cadavere che si rispetti, viene trasportato a spalla per le vie del paese.  Il personaggio, spesso impersonato da un giovanotto in carne ed ossa dal volto  ‘infarinato’, e i suoi portatori non disdegnano, durante il trasporto, l'offerta  di vino nuovo proveniente dai compaesani, vino che si stura proprio a febbraio.  Segue la vedova di Carnevale, ‘Quaremma’, che urla e si dispera, ben sapendo  però che il congiunto è già pronto per risorgere tra i festosi schiamazzi di  coloro che non sanno rassegnarsi alla fine della festa. Al termine del corteo  funebre, che saluta i lazzi carnevaleschi fino all'inverno dell'anno prossimo,  un fantoccio di paglia prende il posto del figurante sul rogo; un rito  propiziatorio per la stagione primaverile che sta per sopraggiungere affinché  sia fertile e proficua per le campagne. A fine corteo c’è il riproporsi  dell'offerta propiziatoria e, nell'avanzare della notte, i bagordi, prima  dell'arrivo del mercoledì delle ceneri.
Vedi le foto  -->
fonte: http://www.cirigliano.org/eventi.htm
        http://digilander.libero.it/clfanzine/Ciriglian
A Cirigliano il corteo celebra  la morte di Carnevale e la nascita del nuovo. Anche qui un suono assordante di  campanacci introduce i festeggiamenti carnevaleschi: le strade si riempiono di  figuranti in costume che sfilano, incarnando i mesi dell'anno. Questa  rappresentazione, a metà tra il sacro ed il profano, affonda le sua radici nel  medioevo, ed è molto sentita nella cittadinanza. La processione carnevalesca  procede al suono di campanacci e tra lanci di coriandoli. La sfilata è aperta da  pastori, simbolo della comunità locale, e da personaggi che, ricoperti dalle  bianche vesti di improbabili e blasfemi preti, precedono con in mano una croce  ed il teschio di un bovino. Emaciato e ben vestito il feretro di Carnevale, come  ogni cadavere che si rispetti, viene trasportato a spalla per le vie del paese.  Il personaggio, spesso impersonato da un giovanotto in carne ed ossa dal volto  ‘infarinato’, e i suoi portatori non disdegnano, durante il trasporto, l'offerta  di vino nuovo proveniente dai compaesani, vino che si stura proprio a febbraio.  Segue la vedova di Carnevale, ‘Quaremma’, che urla e si dispera, ben sapendo  però che il congiunto è già pronto per risorgere tra i festosi schiamazzi di  coloro che non sanno rassegnarsi alla fine della festa. Al termine del corteo  funebre, che saluta i lazzi carnevaleschi fino all'inverno dell'anno prossimo,  un fantoccio di paglia prende il posto del figurante sul rogo; un rito  propiziatorio per la stagione primaverile che sta per sopraggiungere affinché  sia fertile e proficua per le campagne. A fine corteo c’è il riproporsi  dell'offerta propiziatoria e, nell'avanzare della notte, i bagordi, prima  dell'arrivo del mercoledì delle ceneri.
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fonte: http://www.cirigliano.org/eventi.htm
        http://digilander.libero.it/clfanzine/Ciriglian o.htm
morte del Carnevale
o.htm
morte del Carnevale
