A Cirigliano il corteo celebra la morte di Carnevale e la nascita del nuovo. Anche qui un suono assordante di campanacci introduce i festeggiamenti carnevaleschi: le strade si riempiono di figuranti in costume che sfilano, incarnando i mesi dell'anno. Questa rappresentazione, a metà tra il sacro ed il profano, affonda le sua radici nel medioevo, ed è molto sentita nella cittadinanza. La processione carnevalesca procede al suono di campanacci e tra lanci di coriandoli. La sfilata è aperta da pastori, simbolo della comunità locale, e da personaggi che, ricoperti dalle bianche vesti di improbabili e blasfemi preti, precedono con in mano una croce ed il teschio di un bovino. Emaciato e ben vestito il feretro di Carnevale, come ogni cadavere che si rispetti, viene trasportato a spalla per le vie del paese. Il personaggio, spesso impersonato da un giovanotto in carne ed ossa dal volto ‘infarinato’, e i suoi portatori non disdegnano, durante il trasporto, l'offerta di vino nuovo proveniente dai compaesani, vino che si stura proprio a febbraio. Segue la vedova di Carnevale, ‘Quaremma’, che urla e si dispera, ben sapendo però che il congiunto è già pronto per risorgere tra i festosi schiamazzi di coloro che non sanno rassegnarsi alla fine della festa. Al termine del corteo funebre, che saluta i lazzi carnevaleschi fino all'inverno dell'anno prossimo, un fantoccio di paglia prende il posto del figurante sul rogo; un rito propiziatorio per la stagione primaverile che sta per sopraggiungere affinché sia fertile e proficua per le campagne. A fine corteo c’è il riproporsi dell'offerta propiziatoria e, nell'avanzare della notte, i bagordi, prima dell'arrivo del mercoledì delle ceneri.
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fonte: http://www.cirigliano.org/eventi.htm
http://digilander.libero.it/clfanzine/Cirigliano.htm
morte del Carnevale
laureato in letterature straniere, con tesi in Antropologia Culturale. Assistente per alcuni anni di Antropologia culturale presso l'Università di Basilicata. Qualche master e sempre in formazione continua. Ho lavorato e collaborato con enti pubblici e privati, anche esteri, occupandomi di sviluppo locale , turismo, antropologia, formazione e dei dispositivi di comunicazione e marketing. Giro la Basilicata in lungo e largo e conosco storie e personaggi di paesi e contrade. Collaboro con produzioni televisive e cinematografiche. La conoscenza del territorio mi ha permesso di sviluppare anche la figura di location manager e scouting. Mi incuriosiscono le dinamiche dei movimenti di massa, dei comportamenti sociali, gli scenari di sviluppo. Una serie di pubblicazioni e articoli sparsi e anche persi. Racconto la Basilicata su Tra Cielo e Mandarini, più volte definito come buon esempio di narrazione di un territorio e di promozione.
Blogger su Huffington Post da sempre ammaliato da Corto Maltese.
Viandanza e Festina lente, le mie parola d'ordine.
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