La panda 4x4, panni sventolandi stesi ad asciugare, due passi e qualche chiacchiera, chiacchiere davanti ai bar, spesa all'alimentari, cani mai randagi, bambini all'uscita da scuola senza genitori, i cellulari in tasca, i fumi dei camini, le auto aperte con le chiavi inserite.
La quotidianità di un borgo lucano a dicembre è un viaggio stando semplicemente seduto sui gradoni in piazza mentre i carabinieri nella camionetta ti osservano distratti.
18 dic 2014
La quotidianità di un borgo lucano a dicembre è un viaggio stando semplicemente seduti
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tracieloemandarini
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17 dic 2014
la Svezia e la transizione Low Carbon
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tracieloemandarini
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Era il 2010 e la Svezia annunciava che:
"La nostra dipendenza dal petrolio deve cessare entro il 2020.
La Svezia mira a diventare il primo paese al mondo a eliminare completamente il petrolio come combustibile, concentrandosi sulle fonti rinnovabili.
"La nostra dipendenza dal petrolio deve cessare entro il 2020", ha dichiarato il ministro per lo Sviluppo sostenibile, Mona Sahlin. L'iniziativa volta a svincolare la Svezia dalla dipendenza dal petrolio è guidata da un consorzio di industriali, membri del mondo accademico, agricoltori, costruttori di automobili, dipendenti pubblici e altri soggetti. Questo consorzio presenterà una relazione al Parlamento svedese tra pochi mesi.Il Parlamento svedese ha
"La nostra dipendenza dal petrolio deve cessare entro il 2020.
La Svezia mira a diventare il primo paese al mondo a eliminare completamente il petrolio come combustibile, concentrandosi sulle fonti rinnovabili.
"La nostra dipendenza dal petrolio deve cessare entro il 2020", ha dichiarato il ministro per lo Sviluppo sostenibile, Mona Sahlin. L'iniziativa volta a svincolare la Svezia dalla dipendenza dal petrolio è guidata da un consorzio di industriali, membri del mondo accademico, agricoltori, costruttori di automobili, dipendenti pubblici e altri soggetti. Questo consorzio presenterà una relazione al Parlamento svedese tra pochi mesi.Il Parlamento svedese ha
15 dic 2014
Un 15 dicembre ci lasciava Rocco Scotellaro
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tracieloemandarini
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Era un15 dicembre! Aveva appena 30 anni! Forse nella sua Tricarico, così lontana da lui, stava nevicando. "È sera con la luna. Ti stanchi a passeggiare. Staresti tutta la notte fuori, così, a bearti delle cose sotto la luna che t'appaiono eterne: così le porte chiuse, i camini, i muri dei giardini. Con tutte le cose vorresti stare un po' assieme e vedere come la luna tramonta, ascoltando i gemiti di questi uccellacci notturni. Questi gemiti richiamano i morti e tu ti prepareresti a vederli passeggiare, i morti in vestaglie bianche." Tratto da "Uno si distrae al bivio".
Rocco Scotellaro
Rocco Scotellaro
12 dic 2014
Se vedete un gigante avvisatemi!
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tracieloemandarini
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Bernardo di Chartres diceva che siamo come nani assisi sulle spalle dei giganti, cosicché possiamo vedere più cose e più lontano di loro, non perché abbiamo una vista più acuta o altra particolarità fisiologica, ma poiché siamo sollevati più in alto dalla loro mole gigantesca. (Cit.)
La frase venne ripresa da Isaac Newton che scriveva « Se ho visto più lontano, è perché stavo sulle spalle di giganti ».
Guardo il passato e vedo giganti. Osservo il presente e faccio fatica ad accorgermi della loro presenza. Eppure non dovrebbero passare inosservati.
Per capire che esistono devo pensare a ritroso, non pensare al presente e sperare nel futuro.
Noi, quella generazione di mezzo, figli di un tempo nuovo e di riscatto in cui si sperava nella germogliazione dell'Uomo Nuovo, non abbiamo giganti su cui salire. Addirittura, a volte penso, non abbiamo neanche delle semplici spalle su cui arrampicarci.
Noi nati negli anni '70 e giù di lì, generazione di passaggio dai giochi strada a quelli tecnologici, allevati anche dai vicini di casa e che ora, cresciuti di età e e di misura, salutiamo solo per educazione, ci affacciavamo al mondo del secondo millennio fiduciosi e baldanzosi. Ma i percorsi non sono mai lineari e progressivi. Anzi!
Ignoravamo che tutto era già scritto e segnato e che non avremmo avuto possibilità di incidere. Tutto era stato consumato da chi ci aveva preceduto. Oggi, possiamo solo assistere impotenti ad un disastro e alla scomparsa di una generazione. .
Chi ci ha preceduto aveva avuto in dote pochi soldi e tanto futuro. Hanno consumato soldi e accumulato case. Hanno consumato risorse e futuro. Ci lasciano in eredità illusioni vaghe e un presente perpetuo.
Se vedete un gigante avvisatemi!, voglio osservare un mondo diverso.
La frase venne ripresa da Isaac Newton che scriveva « Se ho visto più lontano, è perché stavo sulle spalle di giganti ».
Guardo il passato e vedo giganti. Osservo il presente e faccio fatica ad accorgermi della loro presenza. Eppure non dovrebbero passare inosservati.
Per capire che esistono devo pensare a ritroso, non pensare al presente e sperare nel futuro.
Noi, quella generazione di mezzo, figli di un tempo nuovo e di riscatto in cui si sperava nella germogliazione dell'Uomo Nuovo, non abbiamo giganti su cui salire. Addirittura, a volte penso, non abbiamo neanche delle semplici spalle su cui arrampicarci.
Noi nati negli anni '70 e giù di lì, generazione di passaggio dai giochi strada a quelli tecnologici, allevati anche dai vicini di casa e che ora, cresciuti di età e e di misura, salutiamo solo per educazione, ci affacciavamo al mondo del secondo millennio fiduciosi e baldanzosi. Ma i percorsi non sono mai lineari e progressivi. Anzi!
Ignoravamo che tutto era già scritto e segnato e che non avremmo avuto possibilità di incidere. Tutto era stato consumato da chi ci aveva preceduto. Oggi, possiamo solo assistere impotenti ad un disastro e alla scomparsa di una generazione. .
Chi ci ha preceduto aveva avuto in dote pochi soldi e tanto futuro. Hanno consumato soldi e accumulato case. Hanno consumato risorse e futuro. Ci lasciano in eredità illusioni vaghe e un presente perpetuo.
Se vedete un gigante avvisatemi!, voglio osservare un mondo diverso.
10 dic 2014
la via dei canti
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tracieloemandarini
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Al ritorno nel borgo natio, per Natale, per la festa del santo Patrono, per un matrimonio, per un funerale, o semplicemente per quella matta voglia di ritornare, accade sempre qualcosa.
Mentre si percorrono vie conosciute da sempre, fin dal primo giorno di vita, apparentemente smarrite e ogni volta ritrovate, accade qualcosa dentro ognuno.
Accade che un piccolo filo si riannodi e ritorni a essere parte del gomitolo che avevamo lasciato in custodia al paese.
In un patto silenzioso e segreto tra il paese e il suo abitante.
Una promessa di ritorno, seppur breve.
Un filo che ingrossa quel gomitolo "cresciuto"lungo la via dei canti,
Quella via dei canti in cui:
"nessuno era senza terra, poiché tutti, uomini e donne, ereditavano in proprietà esclusiva un pezzo del canto dell'Antenato e la striscia di terra su cui esso passava .
Una tappa era il luogo delle consegne, dove il canto cessava di essere di tua proprietà e passava ad un altro.
Si credeva che ogni antenato, mentre percorreva il paese cantando, avesse lasciato sulle proprie orme una scia di "cellule di vita"".
Mentre si percorrono vie conosciute da sempre, fin dal primo giorno di vita, apparentemente smarrite e ogni volta ritrovate, accade qualcosa dentro ognuno.
Accade che un piccolo filo si riannodi e ritorni a essere parte del gomitolo che avevamo lasciato in custodia al paese.
In un patto silenzioso e segreto tra il paese e il suo abitante.
Una promessa di ritorno, seppur breve.
Un filo che ingrossa quel gomitolo "cresciuto"lungo la via dei canti,
Quella via dei canti in cui:
"nessuno era senza terra, poiché tutti, uomini e donne, ereditavano in proprietà esclusiva un pezzo del canto dell'Antenato e la striscia di terra su cui esso passava .
Una tappa era il luogo delle consegne, dove il canto cessava di essere di tua proprietà e passava ad un altro.
Si credeva che ogni antenato, mentre percorreva il paese cantando, avesse lasciato sulle proprie orme una scia di "cellule di vita"".
9 dic 2014
Storia d'amore, di armi e di panettoni- La casa degli atellani a Milano e il panettone... lucano
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tracieloemandarini
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Il panettone ha origini a Milano e questo sembra chiaro a tutti. Ma come nasce il "pan de toni"?
Questa storia, o per meglio dire leggenda di fondazione, mi è ritornata in mente dopo aver letto del pasticcere di Acerenza (Basilicata) e del suo panettone, premiato a Milano come miglior panettone artigianale d'Italia.
Mi è venuta in mente la casa degli Atellani a Milano e una delle tante storie che circonda questo palazzo: "Uomini d’arme provenienti dalla Basilicata, gli Atellani (da Atella)furono una delle famiglie più vicine agli Sforza nella seconda metà del ‘400. I personaggi più illustri della cerchia dei Duchi si ritrovavano nella casa degli Atellani in occasione di banchetti e momenti di svago." (cit.)
Il panettone è legata alla storia di questa famiglia lucana e di un amore contrastato e di uomini di armi.
"Ogni notte Ugo usciva dalla finestra di casa sua per scendere in giardino e scavalcare il
"Ogni notte Ugo usciva dalla finestra di casa sua per scendere in giardino e scavalcare il
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