In un post passato scrivevo di come il "mangiare è un atto agricolo e rivoluzionario" .
Noi possiamo non essere solo semplici consumatori passivi, ma compartecipi della creazione dei sistemi che ci nutrono. Ma l'atto presuppone un atteggiamento, dei protagonisti e una visione tutti collegati simbioticamente.
Se uno solo dei passaggi è inquinato l'intero processo, per quanto idealmente puro, sarà irrimediabilmente inquinato.
E l'atto agricolo ha bisogno di una terra e di agricoltori che sappiano il mestiere del contadino, che abbiano l'occhio del contadino e che recuperino il cuore del contadino. E capita che la terra diventi riscatto e redenzione.
Leggevo "Terroni e campesindios" e mi imbatto nella storia di Xavier, figlio di indigeni sfruttati, e la sua storia si incrocia con quella di Rocco Scotellaro.
Noi possiamo non essere solo semplici consumatori passivi, ma compartecipi della creazione dei sistemi che ci nutrono. Ma l'atto presuppone un atteggiamento, dei protagonisti e una visione tutti collegati simbioticamente.
Se uno solo dei passaggi è inquinato l'intero processo, per quanto idealmente puro, sarà irrimediabilmente inquinato.
E l'atto agricolo ha bisogno di una terra e di agricoltori che sappiano il mestiere del contadino, che abbiano l'occhio del contadino e che recuperino il cuore del contadino. E capita che la terra diventi riscatto e redenzione.
Leggevo "Terroni e campesindios" e mi imbatto nella storia di Xavier, figlio di indigeni sfruttati, e la sua storia si incrocia con quella di Rocco Scotellaro.
""Xavier, figlio di indigeni sfruttati per decenni, costretti all'esilio dalla terra, ha pensato alla sua dignità come a una condizione che poteva realizzarsi solo ritornando a coltivare la terra dei suoi, a usare con rispetto le risorse della Pachamama, a tessere un'esistenza basata sulla condivisione della ricchezza e della
povertà della casa comune."Il mondo contadino è semplice, vicino al mondo arcaico, al primordiale, ma è estremamente complicato per chi non appartiene a quel mondo, per chi non aderisce agli -statuti della concezione contadina."- (1)
A vederlo da fuori, quell'universo fatto di rituali antichi, quello scenario in gli uomini le bestie e gli alberi condividono un destino comune, dove le stagioni e i defunti non passano mai ma restano presenti nell'aria, anche quando i tempi sono cambiati, resta uno dei luoghi più misteriosi della modernità.
Un luogo misterioso perché l'Occidente ha perso la MAPPA per decifrarne la cultura, le istituzioni e la mentalità consegnandosi a una frettolosa trasformazione delle antiche identità in nome di uno sviluppo senza confini apparenti e senza criteri, che non ha risparmiato nulla o quasi dell'antico equilibrio tra gli uomini e la terra."" (2)
1- Maria Teresa Langeramo, Amelia e Rocco Scotellaro, in I giovani leggono Scotellaro, a cura di Maria Teresa Imbriani
2- Luciano Vasapollo, Terroni e campesindios. Da sud a sud per una educazione alla democrazia popolare della Terra
Frida Kahlo, Ritratto di Luther Burbank, 1931 |
Storie lontane, quelle di Xavier e Rocco separate da un oceano, eppure vicine. Entrambe dentro quel mondo contadino rurale tanto discusso e studiato come se fosse una galassia lontana. In effetti, galassia lontana, lo è diventata nel momento in cui abbiamo smarrito la mappa.
Una mappa che conteneva secoli e generazioni di esperienze frutto di una radice profonda di solidarietà, di comunanza, di beni comuni, "un segnale di non aggressione tra gli uomini" e di rispettoso scambio con la terra.
Una mappa figlia di una provvisorietà apparente ma regolata da punti e idee chiare e solide.
Una mappa che evitava la logica dell'individualismo e della atomizzazione sociale.
Una mappa che proteggeva dall'inganno della produttività, dell'efficientismo, meccanizzazione e della velocità.
Un intero mondo non ha avuto più tempo neanche per adattarsi ai cambiamenti.
E l'atto agricolo si è trasformato in processo industriale e speculativo.
Non è stato più il prodotto a doversi adattare alla terra ma la terra che si è dovuta adattare al prodotto. E ovunque si possono produrre le stesse cose indipendentemente da chi lo produce, dal come e dal dove. Tutto buono, bello, di sapore ma tutto uguale e per niente vero.
E rubo parole ad un cacciatore di mappe come Eduardo Galeano :
La terra che c' interra o esilia è avvelenata/ Non c' è più aria bensì boria/ Non c' è pioggia bensì pioggia acida/ Non ci sono parchi bensì parcheggi/ Non ci sono più società bensì società anonime/ Imprese anziché nazioni/ Consumatori anziché cittadini/ Agglomerati urbani anziché città/ Non ci sono persone bensì pubblico/ Non ci sono realtà bensì pubblicità/ Non ci sono visioni bensì televisioni/ Per elogiare un fiore si dice: sembra di plastica.