Su Repubblica.it sezione Viaggi, un percorso dell'Italia attraverso i Parchi Letterari.
Per la Basilicata una bella descrizione sul Parco Letterario Carlo Levi ad Aliano (MT) e un passaggio su Tursi (MT), luogo natio del poeta dialettale Nobel Albino Pierro, letterato che ha sfiorato più volte il Nobel per la letteratura
«Spalancai una porta-finestra, mi affacciai a un balcone, dalla pericolante ringhiera settecentesca di ferro e, venendo dall'ombra dell'interno rimasi quasi accecato dall'improvviso biancore abbagliante. Sotto di me c'era il burrone; davanti, senza che nulla si frapponesse allo sguardo, l'infinita distesa delle argille aride, senza un segno di vita umana, ondulanti nel sole a perdita d'occhio, fin dove, lontanissime, parevano sciogliersi nel cielo bianco». Sono alcune frasi immortali, tratte dal libro capolavoro "Cristo si è fermato ad Eboli" di Carlo Levi. Paesaggi descrittivi che riempiono le pagine del romanzo, ma allo stesso tempo danno emozione
a chi si di fronte questi calanchi (particolari forme di erosione innescate dall'azione combinata del sole e dell'acqua piovana) che a ogni sguardo regalano un senso di sconfinato, mentre la luce si diverte a giocare: di giorno sono di un giallo crema, mentre al tramonto assumono le tonalità del rosa. Ci si trova ad Aliano (parco letterario di Carlo Levi), dove lo scrittore torinese era stato mandato al confino. Un paese con le case dalle magiche facciate: le due finestre sovrastate da mensole a guisa di ciglia, sembrano occhi, la lunga canna fumaria che la divide a fingere il naso, l'ingresso come un'enorme bocca spalancata. Leggere significa così scoprire un territorio che si rivela lentamente. Un nuovo modo di viaggiare, sui passi di una emozione continua, fatta di parole, versi, racconti. É questa la funzione dei Parchi Letterari che fanno parte della rete "Società Dante Alighieri". Aiutare i turisti, sempre più presi dall'ansia del mordi e fuggi, a indugiare sulle cose, a visitare i luoghi in modo diverso, sotto l'ipnosi della parola, seguendo le orme letterarie dei "cantori" di ieri.
Ancora di più in primavera, quando si ha più voglia di stare all'aria aperta e di organizzare gite fuori porta. Vale la pena, seguire questo fil rouge che corre lungo lo stivale e lega i territori alla letteratura,
la storia e la cultura dei territori. Percorsi sensoriali ben studiati, visite guidate e pacchetti (creati ad hoc da ciascun parco letterario) completano l'offerta e permettono di "conoscere" un autore da vicino e quei paesaggi e tradizioni che l'hanno ispirato. Non mancano eventi spettacolarizzati e degustazioni enogastronomiche. Così in Basilicata, la presenza dello scrittore torinese è dappertutto: formelle di ceramica riportano ad ogni cantone le sue parole, si può visitare la casa dove abitò, il museo dove sono esposti carteggi e varie opere pittoriche, c'è un premio letterario a suo nome, al cimitero è stata riallestita la tomba (Levi ha scelto di essere sepolto nella cittadina) che guarda ai calanchi.
Ma è forte anche la presenza di un altro scrittore, Albino Pierro, più volte candidato al Nobel per la Letteratura per la svolta dialettale della sua poesia. A Tursi si ritrovano i versi dedicati alla Rabatana, un groviglio di casupole, cunicoli, vicoli scoscesi che conducono a le "jaramme", profondi precipizi.
Fonte : I Viaggi di Repubblica
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