Leggo su un sito specializzato in vini un titolo che forse voleva essere un complimento ma che in realtà denota una mancanza di conoscenza di territori e uomini.
Un titolo che si ferma alla superfice delle notizie. Di quelle che fanno scalpore e audience, le notizie negative.
Un titolo "Un sud che non ti aspetti" significa che dalla terra del Sud ti aspetti solo negatività e quando accade qualcosa di diverso diventa fonte di sorpresa!
Beh, chi il sud lo vive e lo conosce non si meraviglia se un vino meridionale vince l'oscar dei vini. Non si meraviglia se un territorio produce anche prodotti di eccellenza. Si meraviglia, invece, di come queste notizie non vengano mai comunicate e trasmesse. Comunque voglio fare i complimenti ai vini meridionali e lucani che sono stati premiati agli oscar 2012.
"...Tra i vini, sono risultati vincitori del premio più ambito, l'aglianico rosato "Il Rogito" di Cantine del Notaio per la categoria miglior vino rosato.
Un rosato quello lucano che mi piace definire atipico..."
Atipico come la Basilicata e il Sud diversamente raccontati?
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...un vino atipico! Ecco, questo è il termine che ho sempre usato per definire Bernalda, una cittadina atipica! Certo che dicendo atipica, si stabilisce che le altre sono tipiche. Tipiche, come? Tipiche del sud... e cioè? E qui entre lo stereotipo...
Purtroppo, una volta che si crea un'etichetta su qualcosa, diventa difficile far capire che le definizioni sono riduttive. Comunque la Basilicata, da sempre cenerentola dell'Italia, sta avendo un po' di visibilità negli ultimi tempi e di questo mi compiaccio.
per dirla come il giornale "sconfinare" Adoro gli stereotipi. È vero, sono ingiusti, demistificatori e semplificano la realtà. Erano una forma popolare e sono diventati una forma borghese di pensiero ed espressione, sono un luogo comune in cui è facile cadere se non si ha una personale esperienza concreta e se non si possiede un buon bagaglio culturale. È finita l’epoca del saper scrivere e far di conto.