E fu cosi' che , in 40 minuti, nacque Ho visto Nina volare ".
Ivano Fossati, Perugia, 14 febbraio 2000
E’ vero che la tua collaborazione con Fabrizio è nata da un viaggio che avete fatto insieme? Si è verissimo. La collaborazione che riguarda Anime Salve è partita da un viaggio. Una sera da Milano, in macchina, veramente in quel caso senza sapere dove andare. Non avevamo programmato nulla, sapevamo solo di voler andare al sud, verso la Basilicata, perché eravamo convinti - Fabrizio moltissimo ma anche io - che li avremmo potuto raccogliere delle storie, delle impressioni, parlare con delle persone semplici senza sovrastrutture, senza difficoltà. Ed in effetti fu cosi. Restammo li qualche giorno e con grandissima facilità incontrammo gente con cui parlare. Poi credo che di vicende e di storie che siano finite nelle canzoni ci sia ben poco, ma ugualmente il viaggio fu importante perché comunque, anche se non ricavammo il materiale in materia stretta, ricavammo il modo di raccontarle. In quei giorni era come se ci fossimo sintonizzati su un onda. Invece di metterci a tavolino e fare tanti progetti un po’ freddi, andare da quelle parti, stare insieme noi due e parlare con quelle persone fu come aver creato un codice di scrittura. Come dire: scriveremo storie come queste oppure parleremo in questo modo, ma non ce lo siamo nemmeno detto perché non serviva.(Il viaggio di Ivano Fossati intervista su Rai Storia)
Da una testimonianza di Carlo Bonanni, fondatore dell’associazione “Carodeandrè”:
Questa storia mi è arrivata direttamente da Ivano Fossati quando, ad un concerto di vari anni fa, ha introdotto la canzone "Ho visto Nina Volare", scritta insieme a Fabrizio De André.
E' stata una vera e propria Rivelazione. Lo stesso Fossati mi ha confessato di essere stato letteralmente rapito da quella terra e di avervi soggiornato a lungo, con Fabrizio, per alimentare il fiume di poesia portato da quegli enormi affluenti che sono le tradizioni orali di quel posto.
Fabrizio De Andrè ed Ivano Fossati hanno soggiornato spesso a Matera per alimentare il fiume di poesia portato dagli enormi affluenti che sono le tradizioni orali dei territori del materano. Entrambi gli artisti sono stati rapiti dal gesto che compivano le donne anziane, le quali masticavano fettine di favo, preparate all’occorrenza, per ore ed ore, ottenendo in tal modo la separazione del miele dalla cera.
Queste due preziose sostanze venivano quindi espulse dalla bocca in appositi recipienti, pronte per l’uso.