29 dic 2007
Video del WWF sulla natura in Basilicata
CAMPOMAGGIORE; un paese abbandonato (Potenza - Basilicata - Italy)
28 dic 2007
Io Aderisco
20 dic 2007
Feste religiose in Basilicata
del privato e del pubblico, chiamate col termine “festa” sia dalla cultura dotta che popolare, laica o religiosa, sembrano assumere, nella composita realtà attuale, il carattere di“mitologie”. Mitologie,
in senso barthesiano, in quanto le feste galvanizzano filnalità e mentalità divergenti, rinnovando una
specie di fascino ossessivo che spinge, anche in Basilicata, a riscoprire, creare, costruire, celebrare pratiche festive con una effervescenza spesso singolare...
il resto dell'articolo è consultabile cliccando sul link:
http://www.consiglio.basilicata.it/basilicata_regione_notizie/brn92_0299/42%20Larotonda.pdf
La casa tra cielo e mandarini
Antropologia del turismo: un percorso sul Web
6 dic 2007
Basilicata e Santo Graal: intervista alla giornalista...
Intervista alla giornalista di Repubblica che ha scritto del sacro graal in Basilicata. L'intervista riporta l'argomento sui giusti binari. Fin'ora, contaminati e contagiati dal... DanBrowinismo, si pensava di trovare il Basilicata la chiave di chissà quali misteri e tutti ma proprio TUTTI, tranne qualcuno serio, si sono improvvisati esperti e ricercatori di misteri stile Indiana Jones ( Ahiaahia, i mass-media cattivi maestri!!!).
La giornalista inizia... il sacro Graal è una leggenda che gira in Basilicata...perchè la Basilicata è una terra dove le leggende, le superstizioni e i miti diventano subito molto forti e il passaparola è così veloce che anche il Santo Graal può arrivare in Basilicata...
Il seguito dell'intervista è un omaggio alla Basilicata e un invito a visitarla.
Ma a volte mi sfiora un dubbio. A volte questo dubbio non mi sfiora ma mi colpisce in maniera violenta: ma la Basilicata esiste o è una leggenda come il Santo Graal? E se esiste la Basilicata allora esiste anche il Santo Graal? E cosa è la Basilicata di preciso?
Vedi l'intervista
www.tracieloemandarini.blogspot.com
1 dic 2007
La valle dei templari- articolo di Repubblica
Il santo gral si trova qui!
La Lucania è stata luogo di sosta e preghiera negli anni delle Crociate. E le numerose testimonianze storiche di questo passato hanno scatenato una caccia al Santo GraalIl Santo Graal si trova in Basilicata! Sono bastati pochi giorni perché questa frase passasse di bocca in bocca, di casa in casa, di paesino in paesino per trasferire nella "magica terra lucana", così definita dall'antropologo Ernesto de Martino, il mito del Graal. Un passaparola spontaneo e appassionato ha così acceso sulla Basilicata i riflettori del dibattito mondiale sul segreto della misteriosa reliquia che, secondo la maggior parte delle fonti storiche, consiste nel calice di Gesù nell'ultima cena e usato per raccogliere il suo sangue dopo la Crocifissione custodito dai Cavalieri Templari e mai ritrovato, argomento riportato all'attualità dal successo editoriale del discusso libro di Dan Brown "Il Codice Da Vinci". Storici, studiosi, turisti e curiosi non hanno resistito alla tentazione e sono approdati in Basilicata dando vita a una vera e propria caccia al tesoro nascosto. La migrazione sulle tracce del Graal si concentra in particolare nei piccoli centri del potentino sparpagliati ai piedi delle Dolmiti Lucane, zona ricchissima di grandi basiliche, caratteristica che intorno al 1150 costituì l'origine del mutamento del nome della regione da Lucania in Basilicata. Il contagioso coinvolgimento della popolazione nella ricerca della preziosa reliquia nelle chiese del territorio è supportata da elementi storici che hanno alimentato la creazione del mito. Primo fra tutti è l'origine lucana di Ugo Dei Pagani, Fondatore dell'Ordine dei Cavalieri Templari nel 1118 che, secondo documenti certificati nel 1600 nel Codice Amarelli, sarebbe nato da Sigilberto ed Emma proprio in Basilicata, per la precisione a Forenza. Le sue spoglie, invece, sono custodite nella chiesa sconsacrata di San Jacopo a Ferrara, nota per la presenza di una misteriosa cripta murata. Dati che, come sottolinea lo studioso Principe Guglielmo Giovanelli Marconi, "portano alla rivalutazione dell'origine italiana dell'Ordine dei Cavalieri del Tempio finora trascurata". L'interesse di studiosi e curiosi si è scatenato intorno alla scoperta di simboli templari presenti nelle chiese dell'area dell'Alto Bradano e in particolare ad Acerenza, Venosa, Castelmezzano, Serra di Vaglio e Lagopesole, villaggi entrati improvvisamente nella mappa delle località legate al mistero del Graal, di fianco a mete più note come Rosslyn Chapel in Scozia e la chieda di Santa Maddalena a Rennes le Château in Francia. Perché furono costruite basiliche così grandi in Lucania rispetto alla popolazione? La convinzione diffusasi a macchia d'olio è che la Basilicata è stata sede strategica e luogo di ristoro morale e spirituale per le truppe partecipanti alla Prima Crociata nel 1095, promossa Papa Urbano II di Cluny che per sei anni soggiornò nella cittadina lucana Banzi, e alla sesta nel 1227 quando l'Arcivescovo della Cattedrale di Acerenza, Padre Andrea collaborò con Federico II per l'organizzazione della spedizione. La prima tappa dell'inedito itinerario è la Cattedrale di Acerenza, la chiesa più grande del territorio capace di ospitare 1200 fedeli per le funzioni, diventata meta irrinunciabile perché sembra nascondere un segreto nella sua cripta restaurata nel 1524 dal Conte Ferrillo Balsa, membro dell'Ordine. "I turisti sono attratti da una finestrella barricata nella cripta da circa 500 anni", racconta Rosalba Bochicchio, guida locale. Ma gli elementi di interesse di questa maestosa chiesa che fu sede arcivescovile dal 1059, anno in cui il Concilio di Melfi sancì l'alleanza tra Vaticano e Normanni del Meridione, sono tanti a partire dall'assenza di croce e dalla presenza, al suo posto, del busto di Giuliano l'Apostata, persecutore dei cristiani (attualmente custodito nella Cattedrale). "L'occhio del turista è incuriosito dalla facciata dove ci sono le sculture di due scimmie in fase di accoppiamento con due donne, simbolo del peccato lasciato fuori dalla chiesa", spiega Rosalba Bochicchio. La sguardo poi si poggia su croci templari sulla facciata e, all'interno, sul sarcofago nella cripta, su un quadro del '500 di Antonio Stabile e sui vari simboli pagani intorno alla misteriosa finestrella, dall'immagine della dea Mefitis a un Gesù in posizione di morte che viene fuori da un calice, al teschio diventato poi simbolo dei pirati, all'agnus dei. La Cattedrale, dedicata al Santo Martire Canio o Canione, nome gaelico che significa "Magnifico Sorvegliante", è stata costruita nel 1080 da Arnaldo, abate di Cluny che era arrivato in Basilicata con i Normanni assieme a Berengario, altro monaco di Cluny, diventato poi Priore della Abbazia di Venosa, detta l'Incompiuta, altra località di questo percorso sulle tracce del Graal (entrambe finanziate da Roberto il Guiscardo). La domanda di tutti è: "Cosa doveva sorvegliare San Canio?" e, con qualche dubbio e tanta curiosità, vanno verso Venosa per scoprire i segreti dell'Incompiuta della Trinità, una delle piu' potenti Abbazie del Sud, nata nel V secolo su un tempio romano e ampliata più volte anche grazie a una donazione del padre di Ugo dei Pagani (1078) e luogo prediletto da Roberto di Guiscardo che vi portò la croce di Costantino nel 1081 mai ritrovata. La terza tappa è Castelmezzano, paesino arroccato tra frastagliate Dolomiti Lucane. Boemondo d'Altavilla, principe d'Antiocchia e primo normanno arrivato in zona scelse per questa località uno stemma che raffigura due cavalieri castelmezzanesi partiti volontari per la Crociata indetta da Papa Giulio II verso la fine del Mille, sotto la guida di Boemonte, Principe di Taranto. Il paesaggio è suggestivo ed è facile scorgere tra la roccia ancora i segni evidenti dei tagli che servirono per esportare la chiesa, nota come Grande Madre, e i resti del fortilizio normanno-svevo con una gradinata stretta e ripida che va verso il cielo. Ma gli elementi maggiormente misteriosi sono custoditi nella Chiesa Madre di S. Maria dove, 13 anni fa, durante i lavori di ristrutturazione, sono stati scoperti una porta segreta e un architrave triangolare che crea una croce templare a otto punte iscritta nella roccia: all'interno di un cerchio circoscrive un altro cerchio e, sull'icona della Madonna con il bambino detta dell'Olmo, una data A.I.D. 1117 e una frase che fa da cornice al dipinto "Hic habtta boam elegie a stlia mtna - salmo 131" (qui abiterò perché l'ho scelto, o stella mattutina). E' una esplicita venerazione della Stella Mattutina tanto cara ai Templari, tramandata di maestro in maestro e che si pronuncia quando si entra in una nuova casa. Il percorso porta a Lagopesole, frazione di Avigliano, dove sorge il Castello Rosso costruito secondo il modello del Krak dei Cavalieri che padroneggia sulla valle dove, fino all'800, vi era un lago poi prosciugatosi. Il monumento ricorda il castello rosso dei romanzi del Graal situato di fronte una rupe bianca, colore che richiama subito alla mente la "terra bianca" lucana. Il Castello è stato la residenza estiva di Federico II, unica sua abitazione ad avere all'interno una cappella. L'ultima tappa è Serra di Vaglio, nota anche come Serra San Bernardo, il santo che ha dato la "regola" ai Templari. La zona custodisce, nel santuario mariano, i resti delle dea Mefitis, intermediaria tra la vita e la morte, dea delle acque con accesso alle proprietà magiche della fonte dell'eterna giovinezza.Di recente scoperta le origini del fondatore dell'ordine dei templari Ugo De Payen (Ugo Dei Pagani) la cui povenienza non era la Francia, bensì la zona di Acerenza e Forenza.
La Repubblica(08 giugno 2006)
30 nov 2007
...Templari a Vaglio???
Il mio pensiero a riguardo rimane immutato, da buon san Tommaso. Scettico ma pronto ricredermi...solo però quando ci saranno documenti ufficiali e storicamente provati. Aspettiamoli con ansia. Le intuizioni di qualcuno possono diventare manie o grandi scoperte.
Templari a Vaglio
La presente per informarvi di importanti scoperte storiche ultimamente venute alla luce nel Comune di Vaglio di Basilicata. Trattasi di importanti ritrovamenti relativi a dipinti, statue e affreschi che riconducono all’Ordine dei Templari,tema assai discusso in qesti ultimi tempi.Mi permetto di allegare alla presente un breve relazione preparata dal sottoscritto ed inviata poche ore fa al Corriere delle sera,Repubblica e speciale Domenica di Repubblica.Vi informo altresi’ che il giorno 1 Dicembre c.a. alle ore 17,00 a Vaglio di Basilicata si terra’ una importantissima conferenza che vedra’ presenti relatori di grosso spessore culturale e storico.La manifestazione oltree al partocinio della presidenza della Regione Basilicata ,Provincia e Ass.ti vari, godra’ dell’alto patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri.Attendo vostro cortese riscontro, cordiali saluti
Dott.Nicola Barbatelli.
Mi chiamo Nicola Barbatelli e sono un Accademico Costantiniano, da alcuni anni mi interesso di studi Medievali e Storia Bizantina.Circa tre anni fa’ , decisi di entrare a far parte dell’ Ordine Sovrano e Militare del Tempio di Gerusalemme, l’unica organizzazione Templare oggi legittima per continuita’ storica e per riconoscimento ufficiale da parte dell ORMOTE (Organisation Mondiale des Templiérs) .La passione per gli studi della tradizione Templare e per la Cavalleria medievale mi hanno condotto in quelle che sono le meravigliose terre Lucane dove storia e mistero si fondono in una realta’ a mio avviso volutamente “sfuggita” agli storici.Attraverso gli atti, simboli e inconfutabili prove storiche presenti, abbiamo ragione di credere che questi luoghi siano stati la culla della Gloriosa Milizia dell’ Ordine dei Templari.
Alcuni anni fa’ a seguito di uno zelante lavoro di ricerca, brillantemente condotto dai Fratelli Glinni, vennero portati alla luce elementi impressionanti relativi all’Arcibasilica Normanna di Acerenza, Banzi, e Forenza. Oggi tali studi unitamente ad imporanti atti in nostro possesso ci consentono di dimostrare senzai dubbio che il fondatore dell’Ordine Templare sia stato un Lucano nativo di Forenza. Purtroppo acclarati ed eminenti “storici” ritengono questa “ipotesi” del tutto infondata e quindi priva di alcun elemento probatorio.Anche se assolutamente mancati di alcun fondamento scientifico e storico, le nostre “ipotesi” ci hanno condotto nel meraviglioso territorio del Comune di Vaglio di Basilicata. Credo sia inutile ricordare al lettore quanto interessante dal punto di vista storico sia questo bellissimo luogo,meta di archeologi e storici di grande fama.
Lo stesso nome “Vaglio” deriva dal basso latino vallum o vallium (luogo cinto o vallo ossia fortificato da palafitte), successivamente chiamato Baglio da Giustiniani.In epoca cinquecentesca si chiamerà LOVAGLIO, mentre nel tardo XVII sec. prendera’ il nome di BALI.Sara’ solo nel 1794 che prenderà il nome di VAGLIO.Sosteniamo in base agli studi affrontati dal sottoscritto e dal parroco della Chiesa Madre,Don Teodosio Avigliano che il nome Vaglio possa derivare non da Vallum ma da Balium (cioe’ sede del Balivo) o addirittura da BAIOLUS (reggente protettore ambasciatore residente).Comunque sicuramente d’origine Celtica.Il centro abitato conserva la sua impostazione medievale caratterizzata dalla presenza di alcune torri necessarie alla difesa della stessa citta’ .Tra tutte emerge in maniera austera e superba la torre della meravigliosa Chiesa Madre costruita su pianta ottagonale.E’ proprio la struttura della torre che mi incuriosi’ particolarmente ,infatti la stessa è caratterizzata dalla presenza di quattro finestre che, in una determinata ora del giorno (ore 13 circa), lasciano filtrare un leggero raggio di luce capace di inscrivere una spettacolare croce templare.Cosa assai curiosa è il fatto che stranamente a Vaglio si adorano Santi venerati dai templari, in particolare è presente una scultura lignea rappresentante il fondatore della regola dell’Ordine del Tempio , San Bernardo da Chiaravalle.Questo fu solo l’inizio di una serie di altrettanto straordinarie scoperte che mi lasciano pensare con una certa serieta’ che Vaglio sia stato centro di importanti attivita’ logistiche e politiche della potente Milizia del Tempio.Questo ed altro ancora sara’ trattato durante una conferenza prevista per il giorno 01 Dicembre a Vaglio, dove storia, reperti, e curiosita’ saranno poste al vaglio di importanti storici e ricercatori che sicuramente sapranno interpretare e magari spiegare quei fenomeni chiamati “SIMBOLI”.
Nicola Barbatelli
27 nov 2007
Si trova in Basilicata la migliore località del pianeta...
Si trova in Basilicata, secondo il sito di viaggi americano Budget Travel, la migliore località del pianeta tra quelle di cui non si è mai sentito parlare. Seguono Caraiva in Brasile, Estacada negli Usa, Irgalem in Etiopia, Puerto Angel in Messico, la regione dello Jura in Francia, Jomsom in Nepal e Sangkhlaburi in Thailandia
Roma, 25 nov. (Ign) - E' Castelmezzano, un paese
Antichi approdi portuali in Lucania
Culto della Mater Dea nell’Italia Meridionale
22 nov 2007
Basilicata autentica: Francis Ford Coppola
VEDI VIDEO
My GrandFather Agostino Coppola was born in Bernalda...così inizia il racconto di Francis Ford Coppola sulla sua Bernalda e sulla sua Basilicata.
Sua poichè legata a evocazioni nati da racconti ascoltati da bambino chissà quante volte.
Quando vedi la Basilicata dal cielo vedi bellissimi campi, vigneti...bellissimi paesaggi. Vedi la terra come doveva essere! ...una regione di Italia che è ancora preservata, ancora autentica, ancora pura.
Questi sono alcuni estratti del video in cui vi è una sua intervista.
Il video integrale è ben montato con musiche, immagini e naturalmente la voce e la presenza di F.F. Coppola.
13 nov 2007
I Campanacci di San Mauro Forte (MT)
http://www.sanmauroforte.com/eventi.html
Cucina di carnevale
YouTube - Peppe Barra - Canto dei Sanfedisti
5 nov 2007
Il Carnevale di Tricarico (MT)
A Tricarico, piccola località in provincia di M... A Tricarico, piccola località in provincia di Matera, il Carnevale inizia il 17 gennaio, in occasione della festa di Sant'Antonio Abate. All'alba del 17 gennaio, la popolazione di Tricarico viene svegliata da un cupo suono di campanacci agitati da alcuni figuranti travestiti da vacche, giovenche e da tori governati da un vaccaro, che si radunano presso la chiesa dedicata al Santo per la benedizione. Di qui inizia un corteo" nel rito della transumanza attraverso le vie del paese. Quest'anno il Carnevale si conclude il 18 febbraio con il rito dell'uccisione sul rogo del fantoccio di Carnevale, con pianto e stazio della moglie Quaremma.
Montescaglioso (MT) e i cucibocca
SIMULANO LA CUCITURA DELLA BOCCA DEI BAMBINI CATTIVI CON GROSSI AGHI
Carnevale di Teana
Teana: un Carnevale Lucano
...Un gruppo di “brutti ceffi” appare improvvisamente. Tra questi possiamo riconoscere una Sposa e uno Sposo, quattro Carabinieri, un Prete e il suo Sacrestano, un Giudice e due Medici. Poi c’è una banda informe e malvestita di “cafoni” uomini e donne: calze di seta, scarponi vecchi, gonne stropicciate giacche ripezzate, coppole, pantaloni di velluto. Tra questi mi vengono presentati: “U Pezzente”, “Quaremmma”, “Carnevale”.
Il primo porta una sacca di Juta a tracollo, dove riporre il frutto della mendicazione. Carnevale è un povero contadino ormai perso nei fumi dell’alcol, dell’ozio e della buona tavola. Quaremma, moglie di Carnevale, ama profondamente suo marito, nonostante la sua scarsa propensione a provvedere agli impegni familiari ed a sfamare i 7 figli, forse per qualche non misteriosa dote nascosta. A causa della sua vita immorale e “scellerata” è agli arresti, trascinato con le corde da due Carabinieri. Ma c’è un’altra figura, feroce selvaggia e inquietante, completamente coperta di peli, incatenata e condotta anch’essa da due carabinieri, che avanza minacciosa, spaventando bambini e ragazzi: l’Orso! Così questo strano corteo attraversa i vicoli del Paese, accompagnato, da tarantelle e zampogne, danzando in ogni piazzetta, scherzando, seguito da ragazzi che scherniscono l’orso, e con la gente che saluta dalle finestre.
Portafortuna, con una gabbietta al collo con dentro un porcellino d’india (la mattina però era una colomba...magia?) bussa alle porte. La gente apre, infila un' offerta in un barattolo e ritira un bigliettino della fortuna. Così ecco che una signora di 93 anni, dopo aver aperto la porta e infilato l’offerta, non resiste al suono delle zampogne e dell’organetto e scende armata di cupe-cupe, a ballare sulla piazzetta.
La meta finale è la piazza dove si svolgerà il processo a Carnevale con un confronto serrato tra avvocato difensore e accusatore. Ma il giudice, come Pilato, lascia che sia il popolo a decidere, e nonostante i pianti strazianti di Quaremma e figlie, la condanna a morte per fucilazione è inevitabile. L’esecuzione immediata si concluderà con la fuga dell’Orso che porterà via il corpo straziato di Carnevale fuori dalle mura cittadine...Così termina questa parodia “sacrilega” della passione di Cristo, in questa giornata in cui è concesso scherzare di tutto, irridere i notabili del paese, prendersi in giro, esprimere il desiderio di una vita meno rigorosa.
“Il pianto di Quaremma e figlie si rifà in qualche modo al tradizionale lamento funebre delle nostre nonne - secondo Rosa Santini, responsabile della Pro-Loco. Tutto si svolge in modo improvvisato, dove l’unica cosa rigorosamente stabilita sono i ruoli delle figure principali.” Se cerchi un volto sotto le maschere ti accorgi che spesso gli occhi non sono giovani come si potrebbe pensare e che non è una festa di soli ragazzi, ma coinvolge gente di ogni fascia di età. Un “Carabiniere” (anche se sembra un agente della “poliza” albanese) mi confessa che quest’anno non ha fatto la sposa perché se lo fa ogni anno poi lo riconoscono.
La festa ha una sua “gemella” ad Alessandria del Caretto in Calabria, nell’altro versante del Pollino, e chissà in quante altre località è andata ormai perduta. Il Processo si svolge ogni anno l’ultima domenica di Carnevale e si comincia a sfilare per le vie del paese dalle 10 di mattina circa. La serata si è conclusa con la sagra dei “maccaroni con la mollica” e della “cuculella” (formaggio uova patate) due piatti tradizionali della cultura gastronomica di Teana.
Non perdetevi l’occasione di visitare anche il bel Museo della Civiltà Contadina, ricco di materiali, sapientemente raccolti e conservati, ed anche ben esposti. Da Teana il panorama spazia verso i monti dell’Appennino Lucano, fino alle vette del Pollino. Ad oriente si aprono le pianure dello Ionio, quelle terre che qualcuno avrebbe voluto condannare a cimitero nucleare.
Viaggiare nel Pollino
Pubblicato su Lucanianet e Apollinea 2004
Carnevale di Pedali
3 ott 2007
ARCOC- un video/viaggio nel paese fantasma di Craco... e non solo
E sopratutto la dedica a Leonardo, un amico che è andato via troppo presto.
26 set 2007
I want that house
Vedi i video:
http://www.casatravella.com/video/Basiliacata2.wmv
http://www.casatravella.com/video/Peters%20selection%202.wmv
25 set 2007
chiese rupestri- Matera
24 set 2007
Maschito (PZ) antica canzone arbereshe
Torrentismo nel tuorno - Savoia di Lucania (PZ)
22 set 2007
I Pacchi della Speranza - I parte
Krikka Reggae -videoclip
10 agosto
Lucky Luciano (Salvatore Lucania) - part 2.
Gli americani ci hanno liberato dai tedeschi ma tra i tanti costi vi è anche la legittimazione della mafia, la sua accettazione con patti di tollerarnza e aiuti silenti e sopratutto si creòl'inizio di una nuova fase mafiosa.Una fase differente da quella originaria, midelamente romantica e di ribellione alle avversità dello stato e della sua struttura. Una nuova fase tutta tesa alla creazione di uno stato nello stato. Un apparato di potere occulto e accettato all'interno dello stato nazionale che non poteva assicurare ai suoi figli un dignità lavorativa e culturale facendo si che questi avessero come modello di riferimento e di protezione l'unica cosa che era in grado di provvedere a loro, l'unica cosa che permetteva che le regole non scritte venissero mantenute, l'unica cosa che permetteva loro di poter vivere anche se in silenzio; cosa nostra. L'altra cosa era l'emigrazione.
Li chiamarono...briganti - Trailer
Capolavoro di Pasquale Squitieri, l'unico film ad aver avuto il coraggio di narrare la vera storia dei Briganti e del risorgimento italiano. Gli attori principali del film: Enrico Lo Verso, Claudia Cardinale, Giorgio Albertazzi, Carlo Croccolo, Franco Nero, Lina Sastri. La visione della storia scritta non dai vincitori del risorgimento italiano: http://www.ilportaledelsud.org/rec-re... Sui Briganti (I partigiani del "Regno delle Due Sicilie") http://www.ilportaledelsud.org/mono_r... I primati del Regno delle Due Sicilie: http://www.ilportaledelsud.org/primat... http://www.vocedimegaride.it/html/pri... See this film to understand how born problems of Italy: Mafia, Emigration. Un film da vedere per capire come nascono i problemi che affliggono l'Italia di oggi: Emigrazione, Mafia, Camorra, 'Ndrangheta, eccetera. Il video ha sottotitoli in italiano e in inglese. This video has italian and english subtitles. (SUB ITA - SUB ENG)
Li chiamarono...briganti - Epilogo con Lina Sastri
L'epilogo del film capolavoro di Pasquale Squitieri "Li chiamarono...briganti" interpretato da una sublime Lina Sastri. Il film è stato l'unico ad aver avuto il coraggio di narrare la vera storia del risorgimento italiano. Gli attori principali del film: Enrico Lo Verso, Claudia Cardinale, Giorgio Albertazzi, Carlo Croccolo, Franco Nero, Lina Sastri. Il video ha sottotitoli in italiano e in inglese. This video has italian and english subtitles. (SUB ITA - SUB ENG)
21 set 2007
Pitágoras de Samos
Bernalda - Metaponto (mt) - Tavole Palatine - Google Video
Venosa (pz) - Anfiteatro
Maratea (pz) - Le spiagge di Maratea
Venosa (pz) - Le terme
Avigliano (pz) - Castello di Lagopesole
20 set 2007
A ben pensarci è il viaggio stesso a manifestare ed orientare l’attitudine psicologica di chi lo compie
14 ago 2007
Distante
Non ti scordar di me
Forenza , Basilicata, Southern Italy
13 ago 2007
COSMOS- TRA IL CIELO DEL POLLINO
strappo del carro 2
11 ago 2007
28 lug 2007
Sangue celtico nelle vene dei lucani?
27 lug 2007
Il fondatore dell'Ordine del Tempio era veramente lucano?
I Templari, argomento sempre di gran fascino e moda, sono oramai arrivati dappertutto, persino sulle pagine di un giornale economico-finanziario. È infatti del 30 agosto un articolo apparso sul prestigioso quotidiano “Il Sole 24ore”, nelle pagine dell’inserto “Il Sole 24ore Sud”. L’articolo in questione ha per titolo “Il fondatore dei Templari? Era un lucano” (clicca qui per scaricare l'articolo in formato PDF) e presenta una scoperta d’archivio da parte dello storico (così viene presentato dall’articolista, devo dedurre che si tratti di un docente universitario di Storia medievale) Mario Moiraghi il quale, nel suo libro “L’italiano che fondò i Templari. Hugo de Paganis, cavaliere di Campania”, Ancora, 2005, disquisisce di una nuova tesi secondo la quale il fondatore dell’ordine del Tempio
Sacro e religione
19 lug 2007
Culti arborei in Basilicata
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Manifesto TCM
Ripeto sono semplicemente e nient'altro che luoghi; fisici, dell'anima e on-line. Solo che io li chiamo Tra Cielo e Mandarini!