A Castelsaraceno , un piccolo centro di poco più di 1000 abitanti nella provincia di Potenza, fondato intorno
all’XI secolo, si svolge un rito arboreo di origine pagana sopravvissuto al tempo. I culti arborei sono molto vivi e sentiti in Basilicata.Nella prima domenica di giugno si festeggia il taglio della ‘Ndenna, (vedi video)con grande concorso di popolo, che proviene non solo da Castelsaraceno, ma da tutto il circondario. Dopo la celebrazione della
Santa Messa mattutina, ci si riunisce nella Piazza di S. Antonio e con vari mezzi meccanici ci si reca al bosco di Favino, sul Monte Alpi, noto per la maestosità dei suoi faggi e per il suo habitat ancora incontaminato, attrattiva per i turisti soprattutto nel periodo estivo.
Nel bosco si va alla ricerca del faggio più diritto e maestoso che supera sempre i 20 metri di altezza e pesa tra le 13 e le 15 tonnellate. Una volta individuato l’albero, tutta la gente si avvicina e si procede al taglio con una motosega (una volta l’abbattimento avveniva a colpi di scure). Contemporaneamente, si scelgono altri faggi più piccoli, che vengono privati dei rami e trasportati sulla strada dai “paricchi” (coppia di buoi) e con i trattori. Sono le cosiddette proffiche, di altezza variabile dai 6 ai 10 metri, che serviranno per innalzare la ‘Ndenna.
Nel primo pomeriggio, inizia la discesa verso il paese. Dapprima sfilano le proffiche, che vengono depositate nella piazzetta. Per ultima è trasportata la ‘Ndenna da due coppie di buoi che fa il suo ingresso trionfale circondata da numerosissima gente, la quale accompagna la sua deposizione con canti e suoni tradizionali.
La Cunocchia è la chioma di un abete di 6/10 metri, che viene tagliata la seconda domenica di Giugno. Anche questa volta ci si riunisce in Piazza di S. Antonio e con camion ed automobili ci si avvia verso il monte Armizzone, al suono delle fisarmoniche e delle zampogne.
Verso le 15,30, con la Cunocchia in testa, si scende verso il paese, in corteo, arrivando fino al “Piano dell’Erba”.
Qui la Cunocchia viene presa dai giovani, che la trasportano a spalla per il paese. Si fanno continue soste e le pannodde fanno la loro parte. Tutta la gente si riversa lungo le strade ed offre vino, caffè, biscotti, in onore del Santo. Sul far della sera, si arriva alla piazzetta e la Cunocchia viene depositata in un angolo.
fonte: Basilicatanet
pro loco