21 lug 2010

La Basilicata di Andrea di Consoli (2)

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Un reportage di viaggio apparso nei giorni scorsi sul Quotidiano della Basilicata. Un viaggio alla scoperta di un angolo di territorio che ha bisogno di uomini con grandi occhi e cuori leggeri per poter essere raccontato. Direzione San Paolo Albanese, in realtà la destinazione non esiste. E' solo un viaggio fatto di infinite tappe che non ha méta ma che è ogni volta un punto di partenza. L'autore/narratore/fascinatore è Andrea Di Consoli.


"Addentrarsi nella val Sarmento, specialmente per chi viene dal Materano o dal Metapontino, significa attraversare un luogo di confine tra due paesaggi caratteristici della Lucania; si passa cioè, nel giro di poche decine di chilometri, dai calanchi riarsi e desertici di Tursi o di Colobraro alla floridezza verde e rigogliosa del massiccio del Pollino. Nella val Sarmento ci sono però arrivato dal versante opposto, ovvero dopo aver attraversato in macchina il più grande Parco Nazionale europeo nei territori di Rotonda, Viggianello e San Severino, ovvero a partire dalla valle del Mercure. Uscire allo svincolo “Noepoli” della strada Sinnica (la lunga via che collega i due mari lucani, da Sapri a Metaponto) porta in paesi poco conosciuti quali Noepoli, San Paolo Albanese, San Costantino Albanese, Terranova di Pollino e Cersosimo; sono, questi, paesi “sfiniti”, arroccati, disabitati, posti su un confine geografico e culturale (alcuni di questi
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18 lug 2010

Edrisi, geografo arabo del XII secolo, e la Basilicata

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Edrisi: Un reporter ante litteram, forse uno degli antichi cronisti più entusiasti della Basilicata. E' il geografo Abū Abd Allāh Muhammad ibn Muhammad ibn Abd Allah ibn Idrīs al-Siqillī meglio conosciuto come Edrisi.
Ricevuto da re Ruggero II di Sicilia il compito di scrivere un libro sui paesi e le città del suo Regno, Edrisi, anche autore d'una carta del mondo nel 1154,viaggerà in lungo e in largo la Basilicata ricevendone una impressione che Tommaso Pedio, nella sua "Storia della Basilicata" del 1993, sintetizza in poche righe come
"terra di gente laboriosa, ricca di boschi e campi coltivati. Costellata di vigneti, oliveti e bestiame".Terra ricchissima, insomma, la Basilicata che Edrisi descrive quasi rapito dallo stupore.
Nel suo libro "Kitab nuzhat 'al mustaq", (in italiano "Sollazzo di chi si diletta a girare il mondo") il geografo di re Ruggero racconta di Matera e Venosa annoverandole tra le "Castella famose" delle terre di Calabria e Longobardia. Della città dei Sassi aggiunge che ""è bella, estesa e molto popolata".
Potenza, dal canto suo, è definita "illustre per possanza, molto estesa e popolata, con un territorio abbondande di viti, alberi e campi".
Ma non solo delle città più importanti scrive Edrisi nel suo "Sollazzo".
Grottole, Montepeloso (oggi Irsina), l'antica Tursi e molte altre città della Basilicata sono ripercorse dall'attento estensore per offrire della nostra regione uno spaccato di "cose, condizioni, stati e costumi" di grande attualità e interesse.
La narrazione di Edrisi diventa un pretesto per far emergere le testimonianze della presenza storico-artistica della cultura araba in Basilicata e farne affiorare i segni sopravvissuti tra gli affreschi e gli oggetti; riportare all'attualità gli antichi rioni della "Rabatana" di Tursi, Pietrapertosa e Tricarico, ovvero gli acquartieramenti di Abriola, Castelsaraceno, Montepeloso e Pescopagano.
fonte: www.basilicata.travel
approfondimenti:
archivio storico pugliese
castelli medioevali
edrisi geografo arabo Share

15 lug 2010

Sguardi e parole su Matera

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Sguardi e parole su Matera

Et altri abbandonò Melfi e Nocera,
E 'l culto pian, dove si sparge e miete
Di Troia e di Siponto, e di Matera...
(Torquato Tasso, 1593)

Sono costruite lungo i fi anchi di un avvallamento
di forma ellittica, dieci case una sull'altra
come i posti di un teatro...
(Giorgio Berkeley, filosofo, 1685 - 1753)

Delle città in cui sono stato Matera è quella
che mi sorride di più, quella che vedo meglio ancora,
attraverso un velo di poesia e di malinconia.
(Giovanni Pascoli, poeta, 1882)
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1 lug 2010

La Basilicata di Andrea di Consoli

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E' da tempo che mi imbatto in una bella mente quasi tutta lucana, anche se è di Rotonda, un paese del Pollino nella sperduta provincia con ambizioni da metropoli qual'è Potenza. Lui che è figlio di quelle terre di mezzo in cui anche la lingua ha una sua originalità unita e confusa, con" elementi di isolamento e arcaicità" definita e catalogata da un tedesco (chi altri se non un tedesco?).

Uomo che conosce il silenzio dei borghi il cui sussurrare, insinuare, è più violento del canto delle sirene di Ulisse memoria:

le Sirene sedendo in un bel prato,
mandano un canto dalle argute labbra, 
che alletta il passeggier: 
ma non lontano d'ossa d'umani putrefatti corpi 
e di pelli marcite, un monte s'alza.
Omero, Odissea, Libro XII, verso 45-77


Non arretra di fronte alle solitudini e alle contraddizioni del paesaggio lucano che sono un graffio per l'anima. Non si nasconde nelle pieghe di una umanità silenziosa, pregnante e variegata, ultimo  eco  di un bestiario medioevale.
Tutto questo , Andrea Di Consoli , lo racconta, lo descrive e lo affronta . Accompagna i lettori,che per scelta
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