31 mar 2011

Una gita al mare ...fuori stagione secondo Repubblica- Anche in Basilicata

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Riprendo un brano dell'articolo di Repubblica il cui link è a fondo post.
Ognuno può pensare quello che vuole, così ha invece pensato e scritto l'inviato di Repubblica


ATMOSFERE
Una gita al mare. Fuori stagione

di Isa Grassano da Viaggi di Repubblica
Da Portofino a Ischia, dalla Sardegna al Salento, una guida alle località marine ideali ideali da visitare in relax, lontano dall'afa e dalla folla passando per la Basilicata (ndr).
A dare il benvenuto al tratto jonico lucano è l'ampissima spiaggia del lido di Metaponto, frazione di Bernalda (www.aptbasilicata.it), con la sua sabbia dorata. La spiaggia si sviluppa tra le foci di due dei maggiori fiumi del territorio, il Bradano ed il Basento, e deve la sua particolarità alle estese pinete che la circondano e ai filari di eucalipti che diffondono nell'aria le loro essenze. Poco distante per un tuffo nel passato, da non perdere è il tempio di Hera, detto delle Tavole Palatine (imperiose colonne in stile dorico), una delle più belle e maestose testimonianze dell'intera Magna Grecia.

Fonte: Repubblica Viaggi Share

29 mar 2011

Lavello e il carnevale, la figura oscura del domino

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La tradizione carnascialesca lavellese è sempre viva attraverso la sua maschera tipica, il domino. # vedi gruppo facebook
Le strade di Lavello invase da gruppi mascherati con la tipica maschera lavellese, il domino con un garante chiamato conduttore (vestito normalmente senza maschera), che era la persona che garantiva per il gruppo e all'interno dei luoghi dove si ballava, i festini, ogni sabato con l'entrata di Carnevale e in occasione della Pentolaccia (domenica dopo le Ceneri) rappresentano uno spaccato di folclore e di usanze uniche. Già la maschera lavellese, il domino affonda le sue origini lontane in un misto di sacralità,devozione e simbolo di allegria e baldoria. Il suo caratteristico tessuto in stoffa di raso prevalentemente di colore rosso (che stava ad
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28 mar 2011

Controcanto-Favela di tufo

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di Garrincha Piru
"Miseria miseria, in ogni angolo, la ricchezza è una cosa diversa. La morte non fa più paura. Miseria, miseria, in ogni angolo". Difficile e da stolti pensare alle vite passate e scavate in questi Sassi, senza immaginare la durezza, cinismo e freddezza necessaria per sopportare le prove del quotidiano. Altrettanta superficialità avrei se non provassi saudade (nostalgia), per una comunità che si è ritagliata, in mezzo alla natura, un modo per vivere come dentro un quadro di Escher. Dai piani alti della Matera nuova e periferica oramai, tante cose sono dimenticate e perse, tanto ingegno e tanti sacrifici. Oggi comodamente esce dai rubinetti, in sovrabbondanza nelle case meno umide, una diversa ricchezza pregna di altri valori. Ma quanto spreco provo
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24 mar 2011

Controcanto: il caso Battisti visto dal Brasile

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di Garrincha Piru

"Il grado di civilizzazione di una società si misura dalle sue prigione...", qualcuno molto più importante di me sosteneva questo. Io sono convinto che tranne per pochissime eccezioni, la nostra società è molto deludente e lontana da quello che lui intendeva. Le carceri dovrebbero si, far scontare una pena al criminale, ma soprattutto prepararlo e rieducarlo ad un inserimento nella società. Questo, che potrebbe sembrare anche ovvio, di norma non succede. Quello che invece sembra accettabile è lo spirito di vendetta delle vittime dei vari reati e quindi l'importante diventa che quella persona soffra, in quanto autore di danno. Si può anche capire questo sentimento ad un livello personale, ma lo stato dovrebbe essere li,nel mezzo, fra questo sentire e quello che invece è giusto. Ma cos'è il giusto? Credo sia difficile stabilirlo, soprattutto se come dicevo prima si è coinvolti personalmente nella faccenda, quindi l'unica cosa corretta da farsi sarebbe accettare quelle che sono le leggi e misure dei vari stati per quello
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Controcanto: in gravina con Saramago

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di Garrincha Piru
Josè Saramago

Visto che di Silvio e di "politica" non conviene parlarne, ho pensato fosse meglio fare un giro in Gravina. Si perché anche se molto poco frequentata (la scusa più gettonata è quella dell'odore), puzza a parte che poi, non è neanche sto tanfo insopportabile, l'altro giorno mi sono avventurato dentro questo squarcio che circonda i Sassi, con questo fiume che sembra correre all'incontrario. Ed è bello constatare e sperare solo nella pigrizia dell'uomo. Forse solo quella può preservare, quello che abbiamo, non fossi per i pastori (uomini anche questi, ma oramai quasi di un'altro pianeta) penso non ci sarebbero nemmeno i quasi comodi sentieri, per i quali mi sono aggirato. Guardarla Matera da quella immensa gola fa tutto un'altro effetto, ti riporta indietro nel tempo, ti fa sentire piccolo, ti fa ammirare i pastori nel loro pianeta. In mezzo a questa vegetazione piena di diversità seduto, vicino ad una inspiegabile chiesa rupestre, m'accorgo che sto leggendo sulla vita di Ricardo Reis che non esiste o si? Saramago cerca di raccontare cosa succede a lui dopo la morte di Fernando Pessoa, che sarebbe colui che ha creato il personaggio Ricardo Reis. Chi conosce Pessoa sa che Reis è molto più di un personaggio, è Pessoa, come Pessoa è Caieros e altri. Parlare di Pessoa e
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Controcanto: bestie della natura

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di Garrincha Piru
Sarà anche solo colpa del nostro tele-encefalo altamente evoluto e del nostro cosi importante pollice oppositore. Che si tratti di colpa o fortuna è da stabilire, di sicuro questo ci differenzia in maniera assoluta dalle altre bestie che dividono con noi questo pianeta. Ma da questo ne deriva una colpa certa, perchè siamo noi che lo stiamo letteralmente distruggendo e, una fortuna incontrastata, perché non subiamo la stessa distruzione per opera di qualche
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Controcanto: sempre uguale forse...

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di Garrincha Piru
Matera è un bello esempio della corsa per transformarsi da paese a città. La città cresce e l'antico paese va piano piano perdendo i confini. Tradizioni e modi di vivere sfumano per dar spazio ad una crescita, che premia i numeri, e dai numeri raccogli i suoi successi. E nella cittadina Matera si vedono già questi segnali, siamo arrivati a La Martella e cosi via, assieme a me e altra tanta gente "forestiera" che oggi qui ci vive, ci sono i tanti "pendolari", altro segno di questa corsa, gente che dei paesi vicini si devono caricare del viaggio prima ancora di cominciare, per poi viaggiare ancora prima di riposare. Una di queste macchine che vanno da Bernalda a Matera A/R, uno di questi numeri che producono a Matera, si chiama Eliana, lei come tanti altri
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ControCanto: diario di un brasiliano in Italia

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 di Garrincha Piru
Anche qui a Matera la cosa di cui più sento la mancanza, rispetto al Brasile, è la musica. Quel suono che scappa via dalle finestre di ogni bar, casa, macchina che troviamo nel nostro camminare e ci accompagna ci coccola, ci fa pensare e questo non è poco, saltando da ogni tipo di gusto musicale, sei sempre in compagnia giorno, e notte e danzando e cantando tutto passa. La musica da noi ha una importanza quasi religiosa, formativa. Basta pensare a quanto si sia fatto dal periodo della dittatura ad oggi, e quanti di questi cambiamenti passano attraverso questo canale di comunicazione. La prepotenza con la quale la musica invade gli spazi da noi, è stata colta come una fortuna dai tanti che avevano qualcosa da dire, protestare, urlare cantando. In un paese dove la miseria si vedi negli occhi, le differenze sociali sono abissali e la corruzione ancora oggi
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CONTROCANTO -Geni da scoprire

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di Garrincha Piru

Parlare di questa persona diventa quasi difficile, per questo uso una frase lasciatagli da un visitatore: "l'arte, quella vera, va scoperta qui c'è un laboratorio di passione che oggi ho scoperto". L'arte e il suo strano mondo di artisti, conosciuti e non. E' un peccato pensare a quanti di questi vivono nell'anonimato producendo opere che di sicuro farebbero un bene immenso all'umanità, ma ancora più triste lo è quando in questo artista si intravede la genialità. Con una infinita quantità di opere, fra i suoi dipinti, sculture e scritture nel suo "museo-casa", Nunzio Perrucci ci sbatte in faccia la situazione dell'uomo oggi, del mondo che viviamo e l'abbandono di un geniale artista. Questo signore di 80 anni che pare non avere età, ti porta attraverso questo mondo che si è costruito assemblando ogni tipo di materiali e concetti. Ed ecco che sei in un mondo magico! Una tragica e pessimistica visione del mondo ci accompagna, una umanità che ha perso il contatto con la propria anima e come dargli torto. Lui va avanti cosi e produce a più non posso dimostrando quanto sia naturale quello che fa. Quando esprimersi diventa come
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23 mar 2011

Gli angeli del fango… lucani

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"Quel 4 Novembre del 1966, a Firenze, il fiume Arno, gonfio di acqua scura e fangosa tracimò e inondò la città travolgendo tutto ciò che trovava sul proprio cammino. Quando le acque defluirono restò solo la distruzione."All’inizio gli aiuti giunsero da un esercito di giovani e meno giovani che si mobilitarono da ogni parte del mondo per salvare dal fango e dalla melma e strappare dal silenzio eterno secoli di Arte e di Storia. Vennero chiamati “gli angeli del fango”.
Nel Metapontino dopo le alluvioni di febbraio e marzo, quando le acque si sono ritirate, un intero mondo era sommerso di fanghiglia e melma. Intere vite e anni di sforzi e sacrifici sepolti e trascinati nel fango. Nel COM, centro operativo misto, a Metaponto in molti chiedevano aiuti e interventi per liberare le case dal fango. I vigili del fuoco nicchiavano, l’esercito era esitante, le informazioni il più delle volte inesatte. In questa situazione di precarietà e desolazione un gruppo di volontari della Protezione Civile del Gruppo Lucano , si sono ritagliati uno spazio distinguibile, divenendo un punto di riferimento per molte famiglie lasciate sole alle prese con il fango e il recupero di ciò che era scampato all’alluvione.
Una sessantina di volontari si sono accampati, con il loro campo mobile, presso il palazzetto di Metaponto
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A Matera con Gino Strada per costruire “Il mondo che vogliamo”

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Il viaggio in treno Bari-Matera raccontato sul primo numero di E, la nuova rivista di Emergency

Il Teatro Duni di Matera che venerdì 18 marzo ha accolto il fondatore di Emergency, Gino Strada, era ancora addobbato a festa, quella per i 150 anni dell'unità d'Italia celebrati il giorno prima: coccarde verdebiancorosse sulle pareti e fiori sul palco altrettanto verdebiancorossi, gli stessi colori che illuminavano i getti d'acqua dell

a fontana in Piazza Vittorio Emanuele, poco distante dal teatro.
Eppure Strada, fin dalle prime battute, ha preso le distanze dal clima celebrativo del 17 marzo, lanciando la prima delle sue provocazioni: “ad unire oggi gli italiani non sono i colori della bandiera ma un drammatico senso di impotenza”. Il dibattito finale che ha chiuso l'incontro gli darà tristemente ragione: giovani, anziani e donne hanno preso la parola per chiedere al famoso chirurgo della ONG di suggerire la soluzione – cosa fare,
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22 mar 2011

La Quaremma, un personaggio silenzioso della Quaresima

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Montescaglioso-Quaremma e suoi figli- (foto di MontescagliosoNet)
In alcuni centri del materano la tradizione della Quaremma si è mantenuta, seppur in tono minore. Anche gironzolando tra le strade dei Sassi a Matera è facile notare questo pupazzo nero sospeso su un filo teso tra balconi o finestre che appare dal nulla nei giorni di Quaresima.

Questa figura tetra è un po’ inquietante è la Quaremma , cui termine sembrerebbe derivare dal francese Careme. La Quaremma è una pupa di paglia e di stracci raffigurante una vecchia brutta e magra, abbigliata
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La dieta mediterranea in Basilicata

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Speciale del TGR Settimanale della Basilicata dedicato alla Dieta Mediterranea, patrimonio dell'Unesco.

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10 mar 2011

ERA IL 1959 E IL METAPONTINO SCOMPARVE SOTTO L’ACQUA

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”Un fatto del genere in vita mia l’ho visto solo da bambino”-racconta il signor Cosimo oggi 60enne.

“Erano gli anni ’50 e i tempi erano diversi. Anche allora arrivò l’esercito e gli elicotteri. Ma erano altri tempi. Erano altre storie” ripete. Nunzio, 68 anni,perplesso di fronte a questa sciagura che mai avrebbe immaginato di rivivere.
La Basilicata e il metapontino non sono nuovi a questi eventi alluvionali ma di questa intensità e gravità si era sentito parlare solo dagli anziani che ancora ricordano il dramma che il territorio metapontino visse nel novembre del 1959. Caddero circa 400 millimetri di pioggia, i fiumi esondarono. Tra i poco più di 10 mila residenti ci furono quasi 2 mila gli sfollati e si contarono 11 morti. Oggi, almeno, il Metapontino che conta oltre 100mila abitanti fa la conta dei danni ma fortunatamente non deve piangere nessun morto .

Riporto alcuni articoli de LA STAMPA, novembre 1959, che trattarono la catastrofe in prima pagina.

Una nota polemica: almeno allora i media trattarono e diffusero la notizia. Oggi nessuno si è accorto della Basilicata. Evidentemente la Basilicata non esiste, nonostante molti guru strillano della grande notorietà raggiunta dalla nostra regione.


LA STAMPA, 25 novembre 1959;
NUMEROSE VITTIME, VASTE ZONE ALLAGATE, COMUNICAZIONI INTERROTTE
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