Da Focus , reportage : La Regione Invisibile
Per alcuni è strana, per altri diversa, per la maggioranza sconosciuta e misteriosa.
Strana perché è l’unica regione italiana cha ha un nome ma non un aggettivo e così per chiamare gli abitanti della Basilicata ( nome di origine bizantina, probabilmente risalente all’imperatore Basilio II nel X secolo) devono ricorrere al termine “lucani” da Lucania, antico nome recuperato durante il fascismo.
Diversa perché al contrario di molte regioni, non si mette in mostra, non sfoggia né esalta i suoi pur numerosi record ma ama stare nell’ombra e preferisce l’ “understatement”.
“FAR SUD”
Misteriosa e inesplorata, per non dire selvaggia, perché nonostante sia vicina a grandi città come Bari e Napoli e sia facilmente raggiungibile con strade e ferrovie (Potenza, capoluogo più alto d’Italia, è stata tra le
prime città in Europa ad avere la ferrovia nel 1880), pochissimi la conoscono, la frequentano, la attraversano, la scelgono come meta di vacanza. Una vera regione “esotica” nel cuore del Sud Italia.
prime città in Europa ad avere la ferrovia nel 1880), pochissimi la conoscono, la frequentano, la attraversano, la scelgono come meta di vacanza. Una vera regione “esotica” nel cuore del Sud Italia.
E sono tanti i misteri che circondano questa area sconosciuta del Sud del Paese da renderla improvvisamente interessante. Curiosa, e da farla finire sotto i riflettori. Si giustifica così il grande interesse per l’uscita in contemporanea sia di un libro Lucani (sottotitolo: Popolo di contadini, poeti, briganti: i peggiori difeeti e le migliori virtù), di Angela Langone, quasi si trattasse di alieni o di una tribù di aborigeni in via di estinzione, sia un film, Basilicata Coast to Coast, di Rocco Papaleo, avventura di uno sgangherato gruppo di amici musicisti che attraversano a piedi la regione da un mare, il Tirreno di Maratea, fino allo Jonio di Scanzano, quasi fosse il Far West.
SVIZZERA MERIDIONALE
Il fatto è che evidentemente, una volta messo piede in questa terra, si avverte unsenso di estraneità e lontanza fisica e culturale dalle regioni circostanti. Un po’ perché la Basilicata sta in mezzo al Sud come la Svizzera sta in mezzo all’Europa, bella, verde, pulita, ma estranea alle logiche comuni al Mezzogiorno. Terra di emigrazione e di storiche lotte al latifondo è stata patria di Orazio. O di politici come Francesco saverio Nitti e Giustino Fortunato. Ma anche di intellettuali e gente di cinema come Beniamino Placido, Pasquale Festa Campanile o Francis Ford Coppola. “ C’è tutto…solo che non c’è la mafia” sostiene per paradosso Papaleo nel fil: “ Dateci la nostra fetta di mafia. La Basilicata ha bisogno di casinò, agriturismi, prostituzione…”
SPAZIOSA.
Terra strana ed estranea. Sembra di essere sulla Luna, sulle Montagne Rocciose e comunque lontano da casa. E non è un sensazione sgradevole. Un po’ perché dovunque vai sei sempre accolto da un sorriso amichevole, da italiano d’altri tempi, un po’ perché è proprio difficile incontrare qualcuno: i 610 mila abitabti dispongono di 10 mila Km ( in ogni Km quadrato abitano solo in 62), la minore densità dopo la Val d’Aosta. Forse anche per questo con il progetto “ un computer in ogni casa”, la Basilicata è diventata la regione più informatizzata d’Italia. Un po’ perché anche la natura della Basilicata è diversa: due mari ma poca costa (8% di territorio), colline, laghi e tante montagne ( il 47%), boschi e parchi ( il Pollino; e solo qui cresce un albero molto raro, il pino loricato, per la corteccia che ricorda la lorica, armatura da battaglia dei legionari romani) un vulcano spento ( il Vulture).
Entrare nel cuore della Basilicata, per esempio, nella zona delle Piccole Dolomiti Lucane, eè come fare un tuffo nella preistoria. Tra speroni di roccia, valloni scoscesi, e aguzzi pinnacoli si nascondono due splendidi, storici paesi, Pietrapertosa e Castelmezzano e, entrambi nell’elenco dei borghi più belli d’Italia e nella lista del sito Budget Travel tra le località sconosciute più belle al mondo. E Castelmezzano, tra l’altro, con la Chiesa Santa Maria dell’Olmo, racconta come la Basilicata sia stata terra dei Templari.
BRIVIDI
Separati da profondi canyon, Pietrapertosa e Catelmezzano sono collegati dal sentiero letterario 2 delle sette pietre” ma anche dal Volo dell’angelo.
Per i giornali inglesi, una delle 30 attrazioni-imprese al mondo da compiere nella vita: due corde d’acciaio tese tra le cime permettono ai visitatori sdraiati e appesi a una carrucola, di lanciarsi in volo sfruttando la forza di gravità. Un brivido che in un minuto e mezzo fa coprire una distanza di oltre un km e mezzo e raggiungere i 120 km all’ora( un altro record europeo).
Forse è proprio per questa natura estranea agli orizzonti cui siamo abituati che il cinema l’ha spesso utilizzata come scenografia e protagonista fin dal Dopoguerra: Lizzani (Nel Mezzogiorno qualcosa è cambiato)Lattuada ( La Lupa) Pasolini ( Il Vangelo secondo Matteo), Salvatores ( Io non Ho Paura) , Mel Gibson ( La Passione di Cristo) e tanti altri, hanno immortalato queste montagne o i Sassi di Matera, primo sito italiano dichiarato Patrimonio Universale dell’Umanità dall’Unesco.
Persino lo scrittore torinese Carlo Levi, confinato ad Aliano, in provincia di Matera, durante il fascismo, si innamorò talmente di questa terra che ci si fece seppellire, non prima di aver scritto Cristo si è fermato ad Eboli-.
Forse, come dice Rocco Papaleo, nel suo film, raccontare la Basilicata è come fare “la cronaca di un anacronismo “. Perché qui il tempo gira, misteriosamente, con tutto altro ritmo.