23 nov 2015

scritti corsari e un pò di Lucania

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...per un lucano la nazione a lui estranea, è stato prima il Regno Borbonico, poi l'Italia piemontese, poi l'Italia fascista, poi l'Italia attuale: senza soluzione di continuità.

Pier Paolo Pasolini
Scritti Corsari 
(Lettera aperta a Italo Calvino)
8 Luglio 1974






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Parco del Pollino riconosciuto come sito UNESCO

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Tutti i geoparchi esistenti sono stati dichiarati siti Unesco. Lo ha stabilito la 38esima sessione plenaria della Conferenza generale dell’Unesco, riunitasi a Parigi.
L’Unesco ha riconosciuto la rete internazionale dei geoparchi quale programma ufficiale
dell’Unesco, individuando la nuova categoria degli Unesco global geoparks (Geoparchi mondiali Unesco).
Tutti i 120 geoparchi esistenti – che interessano 33 paesi nel mondo e 4 continenti – hanno ottenuto il riconoscimento di Unesco global geopark.
 Tra questi anche il Parco nazionale del Pollino  ,  che con i suoi 192 565 ettari, è il parco naturale più grande d'Italia.



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Roots defenders a spasso per l'Europa

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Roots Defenders "per vivere una buona vita, bisogna impazzire almeno una vita all'anno". Il viaggio lento, a bordo di un trattore , di 2 medici tedeschi. Da 13 anni, Sebatian e Mikele, ogni estate attraversano borghi e contrade, percorrendo tratturi e strade secondarie... e della ‪#‎basilicata‬ dicono:  "Tra queste terre tutto è ancora più lento e dolce". 
Insomma quello che dico da sempre, che qui è un continuo  l'elogio alla lentezza



Sebastian e Mikele,  ogni anno, una volta all'anno impazziscono.
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la musica bisogna sentirla

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"Devi sentirla e poi suonare." (la musica)
90 anni quasi tutti suonati ‪#‎trasmissionedisaperi
‬‪#‎generazioniaconfronto‬ ‪#‎educazioneinformale‬ #montecalvoirpino ‪#‎irpinia‬ ‪#‎sud‬

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Succede che comunità provvisorie si trasformino in comunità di destino.

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-Succede che comunità provvisorie si trasformino in comunità di destino.-
Dopo l'evento e l'azione di basket popolare, organizzato dal collettivo PotenzaRibelle, nato con lo spirito di recuperare un campetto di basket lasciato marcire e oggetto di strani desideri con la possibilità di un cambio di destinazione d'uso (per intenderci da spazio pubblico per area giochi potrebbe trasformarsi in un centro commerciale o area destinata a box parcheggi), dall'altra parte della città oltre il Basento e la Basentana, un altro luogo tenta di resistere e riprendersi gli spazi. 


Una cittadella nata a seguito del terremoto, dove famiglie intere vennero depositate per decenni in attesa di una sistemazione più dignitosa. Un luogo periferico e marginale, un luogo ghetto fatto di ponti da attraversare per andare verso il cuore della città. 
Ponti solidi strutturalmente ma ponti levatoi socialmente. Questo spazio, grazie all'azione di un gruppo di persone, cerca di recuperare e riprendersi questi spazi. Li recupera dall'abbandono con azioni di arredo urbano e di abbellimento spazi comuni. Su una fioriera in legno riciclato una ragazzina ha scritto "la bellezza salverà il mondo". 
Parlare di bellezza a Bucaletto, quartiere vergogna di una città e di una regione intera, non è facile. Il contesto porterebbe a pensare altro. Ma la bellezza nasce da qui, da queste azioni di
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Sì, spesso i vecchi muoiono troppo presto

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"Sì, spesso i vecchi muoiono troppo presto, senza aspettare l'arrivo del nostro affetto". 
(Pennac, da La fata Carabina). 
Mentre leggevo questa frase mi è tornata in mente un anziano che vidi seduto su un gradone mentre accoglieva il calore di un sole di febbraio.
#Pietrapertosa  #basilicata

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Ci sono APE e api

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Al suonare della campanella tanti bimbi come api impazzite entrano a scuola. Qualche ora prima, di quello scampanellio, altri Ape assonnate e per niente impazzite sostano davanti a un bar.#vitadipaese #tricarico #Basilicata — a Tricarico.


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7 lug 2015

Le chiamavano cantine...

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Nei paesi,  i bar si chiamavano cantine. 
Luoghi per soli uomini, di carte da gioco unte e consumate.


Appesi cartelli che avvisavano che era "vietato sputare" o "vietato bestemmiare". 

Le mura erano pregne dell' odor di fumo, vino, sudore e vita varia e consumata.

Quei bar sono un pallido residuo della memoria e oggi i nuovi cantinari li puoi incontrare tra le stesse vie ma hanno odori e comportamenti diversi e vestono abiti mai lisi.
Profumano di vita fresca e hanno imparato a non sputare e bestemmiare. 
Uomini e anche donne, non più in cantina ma nel bar più figo d'Italia anche se è a SUD,nei Sassi e tra quelle stesse le grotte.







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28 giu 2015

Bandao e la danza lucana

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Bandao nasce negli anni 90 dalla passione di un gruppo di persone amanti delle percussioni e che da anni si occupano del mondo della musica etnica.
Cominciata quasi per gioco e passione, oggi Bandao si è trasformata in una realtà musicale e sociale di grande importanza dove in tanti confluiscono per condividere esperienze musicali e di vita in performances di piazza e sfilate per le vie cittadine.
In questo video i Sambao sono a Tricarico, cittadina lucana piena ritmi, musicisti e musicanti , e qui creano una commistione di musiche in un'atmosfera coinvolgente accompagnati dagli strumenti ancor oggi usati a Tricarico

Dopo essere stati ospiti nel 2011 e nel 2014 speriamo di riabbracciarli presto.

"... il video dell'Orchestra di Percussioni Bandao girato a Tricarico (MT) fa parte di un progetto più ampio... con il quale il gruppo intende portare avanti una ricerca innovativa del proprio lavoro. L'intento è quello di creare occasioni per relazionarsi al panorama della musica tradizionale italiana e poter così ricercare un nuovo genere musicale, che, entrando in un "confronto-incontro" tra le culture locali differenti, tenti di fondere insieme la musica popolare con quella dei ritmi brasiliani.
Così Bandao incontra la Sicilia, la Sardegna e anche la Lucania che con i suoi ritmi scanditi dal fruscio delle tamorre accompagna l'Orchestra in "Danza Lucana", brano dedicato a Tricarico e ai suoi abitanti." 
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17 apr 2015

Montescaglioso (Matera- Basilicata): musica sacra intorno all'abbazia e... a noi

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Quando racconto che in Basilicata può accadere l'inaspettato dovete credermi. 
Oggi, ad esempio, nel centro storico di un borgo lucano, tra la chiesa madre e l'abbazia, appena dopo pranzo, seduti ad accogliere il primo caldo della nuova primavera, ci avvolge improvviso e riempie l'aria un canto.  
Un canto antico che sembrava provenire da un tempo lontano . 
Ci guardiamo sorpresi e nessuno parla. 
In silenzio ascoltiamo questo regalo improvviso. 
Una suggestione di sospensione temporale. 
E non eravamo a Macondo ma più "semplicemente" a Montescaglioso
E non c'era nessun Guglielmo da Baskerville e nessuna biblioteca di manoscritti. 
Nessun Melquíades né formule alchemiche. 
In giro solo noi, una banda variegata per età, provenienza, storie. 
A raccontare e ricordare fatti e aneddoti del secolo scorso e quello in corso. 
Tra Pasolini, Olmi, Ferretti oscillando tra Trastevere, le pampas e le masserie, immerse nel giovane grano, tra le murge e il Bradano. 
Ma poi, così come iniziato, apparso dal nulla, il canto scompare. 
Senza dirci niente ci rimettiamo in cammino alla ricerca di nuovi luoghi da raccontare. Share

9 mar 2015

Il viandante procede con il passo dell’iniziato, lo sguardo affilato, la memoria popolata di storie

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“Da dove venite? A chi appartenete? Cosa andate cercando?” Così si chiede al viandante-narratore nelle terre dei padri. Il viandante procede con il passo dell’iniziato, lo sguardo affilato, la memoria popolata di storie. E le storie gli vengono incontro nelle vesti di figure, ciascuna portatrice di destino, che hanno il compito di ispirati accompagnatori. Luoghi e personaggi suonano, con i loro “stortinomi”, immobili e mitici, immersi in un paesaggio umano e geografico che mescola il noto e l’ignoto. Scatozza “domatore di camion”, Mandarino “pascitore di uomini”, la Totara, Cazzariegghio, Pacchi Pacchi, Testadiuccello, Camoia, la Marescialla: ciascuno ragguaglia il viandante, ciascuno lo mette in guardia, ciascuno sembra custode di una verità che tanto più ci riguarda, quanto più è fuori dalla Storia. Il viandante deve misurarsi, insieme al lettore, con un patrimonio di saggezza che sembra aver abbandonato tutti quanti si muovono per sentieri e strade, sotto la luna, nella luce del meriggio, accompagnati dall’abbaiare dei cani. E poi ci sono la musica e i musicanti.

 Vinicio Capossela - Il Paese dei Coppoloni- 
edizioni Feltrinelli Share

11 feb 2015

un mondo senza mappa

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In un post passato  scrivevo di come il "mangiare è un atto agricolo e rivoluzionario" .
Noi possiamo non essere solo semplici consumatori passivi, ma compartecipi della creazione dei sistemi che ci nutrono. Ma l'atto presuppone un atteggiamento, dei protagonisti e una visione tutti collegati simbioticamente.
Se uno solo dei passaggi è inquinato l'intero processo, per quanto idealmente puro, sarà irrimediabilmente inquinato.
E l'atto agricolo ha bisogno di una terra e di agricoltori che sappiano il mestiere del contadino, che abbiano l'occhio del contadino e che recuperino il cuore del contadino. E capita che la terra diventi riscatto e redenzione.
Leggevo "Terroni e campesindios" e mi imbatto nella storia di Xavier, figlio di indigeni sfruttati, e la sua storia si incrocia con quella di Rocco Scotellaro

""Xavier, figlio di indigeni sfruttati per decenni, costretti all'esilio dalla terra, ha pensato alla sua dignità come a una condizione che poteva realizzarsi solo ritornando a coltivare la terra dei suoi, a usare con rispetto le risorse della Pachamama,  a tessere un'esistenza basata sulla condivisione della ricchezza e della
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3 feb 2015

La Gatta Mammona

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La Gatta Mammona



Qualche anno fa un gruppo di ragazzi di Tricarico (MT)  con la passione per la musica popolare, decidono di fondare un gruppo, i "Taranta Sound".
I loro inizi sono nel quartiere  in una cantina del rione Saracena, uno dei  luoghi simboli della comunità.
Ma quella cantina è solo il primo passo. La passione per la musica, per la Terra e la curiosità li spinge a ricercare sonorità e storie. E la voglia di non fermarsi li aiuta ad intrecciare pezzi, fili, armonie in un
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21 gen 2015

Metti un giorno con Don Pasta, Rocco, Antonello e le nonne di Basilicata.

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"Uagliò, tienti pronto che dobbiamo fare un giro?" 
"Un giro? Vabbuò, ma dove?" 
"Non ti preoccupare. " 
" Rocchì di solito non mi preoccupo, ma se lo dici tu incomincio a preoccuparmi." 
"Conosci Don Pasta?" 
" Don chi?" 
" Don Pasta!!!"
" No! E' grave?" 
" E insomma! Vediamoci che ti spiego!". 
Questa è stata la telefonata tra me e Rocco, uomo che si nutre di vini e utopie, compagno
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11 gen 2015

Le vene aperte della Basilicata

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 Le vene aperte dell'America LatinaMi torna e mi ritorna mentre cammino  in un centro storico di un borgo lucano appeso ai fianchi degli Appennini.
Un paese fatto di silenzi, rimpianti, pregno di abbandoni e mancanze. Non voglio nominarlo! Per rispetto alla storia di questo paese e per non far torto ai tanti altri borghi che in Basilicata, in Irpinia e in tanti altri sparsi Sud che si trovano nelle stesse condizioni. Uno di quei tanti paesi dalla storia antica e di storie nascoste. Luoghi  che li vedi da lontano ma solo da lontano perché all'improvviso scompaiono e poi ti ritrovi dentro come per caso o per sbaglio.
Mancavo da molto, da questo piccolo paese di 1000 abitanti più o meno,  e in realtà avevo rimosso il ricordo. Nuovi paesi, scorci, angoli, chiese si erano sovrapposti nel frattempo. Non ci sono tornato per caso. Mentre ero dentro il suo cuore e la sua anima immaginavo i giorni successivi al terremoto. Immaginavo le valige, i saluti, gli abbracci. E oggi a distanza di decenni dai quei 90 secondi ci sono ancora ferite non rimarginate. Ci sono ancora vene aperte.



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Podoliche in cammino

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Capita spesso nelle strade interne delle Basilicata di fare incontri particolari. Di incontrare animali diversi mi è capitato spesso. Di fare la coda dietro un gregge pure,anche se un pò meno spesso. Ma questo filmato, postato da Vincenzo Toce, girato presso Armento nella zona della Val d'Agri, ci mostra che succede quando si incrocia una mandria di mucche podoliche in cammino.


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