E per favore non si dica che parlando di fagioli a nessuno viene in mente l'unica associazione dalla quale nessuno, scherzando, riesce a sfuggire. E perciò sgomberiamo il campo dagli equivoci con il migliore e più decoroso degli esempi possibili e diciamo che sì, i fagioli sono come i falsi amici: parlano di dietro.
Gli abitanti di Sarconi, invece, sono gli unici al mondo che non scherzano sui fagioli.
Non ci riescono neanche un po'; e se chiedi dell'esistenza di qualche proverbio spiritoso sugli effetti travolgenti di questo stupendo legume che fu chiamato "la carne dei poveri", non esce un ragno dal buco.
In effetti Sarconi, paesino della lucana Val d'Agri, diventato famoso in Italia e persino fuori dai confini nazionali per i suoi meravigliosi e protetti fagioli, è l'unico posto al mondo nel quale il prezioso legume è la storia di un successo, di una rivincita degli ultimi, di un gruppo di contadini che attraverso l'umiltà propria e quella del frutto delle proprie fatiche è riuscito a emergere dal nulla, pur non vantando concittadini illustri, castelli, dame e cavalieri.
Anzi: gli abitanti di Sarconi erano identificati col termine di "ciuoti", che si usa affibbiare a tonti, stolti, stupidi e dintorni. Ma Ciuoti è anche il nome di un ecotipo di fagioli che si coltiva a Sarconi.
la rivincita dei Ciuoti, umani e vegetali • che fossero, iniziò subito dopo la Seconda guerra mondiale, quando i sarconesi indissero il referendum per affrancarsi dal Comune di Molìterno, di cui Sarconi era frazione, che domina dall'alto della collina con le sue torri medievali, la gloria dei suoi artisti e dei suoi generali borbonici. Non c'era dubbio sui risultati:
«In fondo», racconta Luciano Albano, capo del gruppo lucano della Protezione civile che si è distinto di recente nei soccorsi ai terremotati del vicino Abruzzo,”noi eravamo l'unico paese disteso a valle, fra i tanti che
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