24 mar 2011

Controcanto: bestie della natura

,
di Garrincha Piru
Sarà anche solo colpa del nostro tele-encefalo altamente evoluto e del nostro cosi importante pollice oppositore. Che si tratti di colpa o fortuna è da stabilire, di sicuro questo ci differenzia in maniera assoluta dalle altre bestie che dividono con noi questo pianeta. Ma da questo ne deriva una colpa certa, perchè siamo noi che lo stiamo letteralmente distruggendo e, una fortuna incontrastata, perché non subiamo la stessa distruzione per opera di qualche
altra bestia. Immaginiamoci un mondo dominato dai topi, che spargono esche velenose per noi umani, che affamati andavamo a mangiare quel gustoso boccone di morte o i porci che ci farebbero ingrassare a base di fast-food per poi mandarci belli ciccioni alla griglia. Credo, e la fattoria degli animali insegna, che le altre bestie al "potere" diventerebbero altrettanto ciniche ipocrite e distruttive quanto noi. La cosa sconvolgente è il nostro perseverare in questo suicidio di massa, che prima o poi arriverà, sotto forma di
disastro ambientale. La natura, che non siamo noi, non sono le altre bestie, non sono gli alberi, il mare, i venti o deserti. Non esiste, questa natura come totale come unicità come ideale; non esiste, è un concetto, un nome, una parola e cosi come, noi ci ribelliamo e distruggiamo qualsiasi cosa al nostro piacimento e necessità, tutti gli altri tasselli di questo mosaico, sono li che aspettano per fare lo stesso contro di noi. Comunque siamo fortunati, loro non hanno micro-encefalo, figuriamoci il pollice oppositore. Comunque siamo colpevoli, della stupidità degli arroganti fortunati, quella che ci fa distruggere il letto di un fiume, pensando che il suo corso non subirà alterazioni, costruendo abitazioni dove loro, pensate, i fiumi ce le possono portare via, costruire porti per barche per lo più mosse da potentissimi motori che gettano quantità infinite di schifo in quel mare da dove ancora oggi tiriamo fuori del cibo, pesci, che mangiamo di gusto. Loro non ce l'hanno questo benedetto (noi abbiamo creato anche un Dio, che a sua volta, ha creato tutto anche i suoi creatori), tele-encefalo altamente evoluto e il pollice oppositore, ma se li aiutiamo se li facciamo fare il lavoro più duro loro si prendono tutto. Non proprio loro ma il loro habitat, il loro mare, e faranno esattamente quello che li facciamo noi. Diventerano cattivi, superbi con l'illusione dell'immortalità quanto noi, ma avranno con loro una forza, per cosi dire: "della natura". Noi spariamo quantità catastrofiche di veleni contro noi stessi, abbiamo cambiato il clima del pianeta e lo diciamo pure, e ancora, facciamo guerre dove ci ammazziamo a vicenda per una pozzanghera nera, oro nero, che muove di molto questo nostro auto-distruttivo vivere. Sarà fortuna davvero non avere predatori, però stiamo stuzzicando qualcosa di molto più grande di noi, e lo facciamo con la nostra qualità di vita, con le nostre abitudini, con la nostra arroganza, stupidità e soprattutto con il nostro egoismo che ci rende ciechi, davanti alla nostra distruzione, per mano di questa cosiddetta natura, che non esiste o siamo noi. Intanto Metaponto è sott'acqua, delle campagne intere fra cielo olivi e mandarini, sono diventate palude, le vacche galleggiano morte, le oche si divertono e al dire tutto questo sembra di vedere piovere, sul bagnato. Nel frattempo l'eco sostenibile è diventato l'affare del nuovo secolo, perchè oltre le pale muove tantissimi soldi. Altro nome, parola che definisce sto pezzo di carta pregiata, inventata proprio da noi come il Dio, e nella corsa per fare dei mucchietti sempre più grandi, ci perdiamo il bello la "fortuna" di avere un tele-encefalo altamente evoluto , un pollice oppositore, e vivere in questo pianeta. Share

0 commenti to “Controcanto: bestie della natura”