Esco ogni tanto dai temi del blog per fare qualche escursione e questo post è uno dei "ogni tanto"!
Stavo leggendo la "Storia di Irene" di Erri del Luca e alle prime pagine mi imbatto in questo brano sui migranti nel Mediterraneo; un tema troppo spesso affogato nella demagogia e in un buonismo di sopravvivenza morale e dalla memoria corta per avere la coscienza pulita.
"Per quelli che l'attraversano ammucchiati e in piedi sopra imbarchi d'azzardo, il Mediterraneo è un buttadentro.
Al largo d'estate s'incrociano zattere e velieri, i più opposti destini.
La grazia elegante, indifferente di una vela gonfia e pochi passeggeri a bordo, sfiora la scialuppa degli insaccati.
Non risponde al saluto e all'aiuto. La prua affilata apre le onde a riccioli di burro.
Dalla scialuppa la guardano sfilare senza potersi spiegare perché, inclinata su un fianco, non si rovescia, affonda, come succede a loro.
Qualcuno d loro sorride a vedere l'immagine della fortuna.
Qualcuno ci spera, di trovare un posto in un mondo così.
Qualcuno di loro dispera di un mondo così."
(da Storia di Irene, Erri de Luca)
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