19 gen 2016

Ed io a Vaglio ci andai! Ci volle un anno ma a Vaglio ci andai. (parte 1)

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Dal profilo di Rosario Avigliano, attento osservatore delle storie lucane prendo un post di un soldato USA che inviato sul fronte italiano ne approfitta per visitare il paese d'origine.


"In Italia sarei stato Michele Franza, qui ero Micheal Franz classe 1920, soldato americano, figlio di Michele Franza e Maria Garramone, emigrati italiani. 


Un giorno felice per mia madre, andavo in Italia! A lei, non le importava se da soldato a combattere, andavo nella sua amata terra, quello contava!

Lei, in quegli abiti neri che non aveva mai smesso di indossare da quando era rimasta vedova, ci aveva cresciuti nel ricordo di una terra povera ma felice.
Ci aveva educati nel culto di mandare pacchi oltreoceano a una famiglia che aspettava pacchi.
Lei addirittura, iniziò a mandarli la settimana successiva a quella dell'arrivo del bastimento che la fece sbarcare ad Ellis Island nel lontano 1911.
Noi cinque figli di italiano non sapevamo un granché M ma conoscevamo il più galloitalico delle lingue: Il Vagliese!
Mia sorella, più bella che mai, nei suoi diciassette anni e in uno sfavillante tailleur, orgogliosa di me, soldato americano che va in Italia, non smetteva più di abbracciarmi e di raccomandarmi mille attenzioni.
È il ricordo una tiepida domenica di Maggio '43 a Linden Park di New York che ci offriva in quella mattina la compagnia dei colori
della primavera, in una tempesta di fiori.

Foggia la destinazione della mia compagnia e ricordo che in quella domenica, appena diedi loro la notizia, Filomena mia sorella e mia madre, da provetti generali, senza parlarsi fra loro mi affidarono un'unica missione: Devi andare a Vaglio!

Vaglio Basilicata, Maggio 1944... a domani! Buongiorno"
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