Percorrendo il fiume che dà il nome alla Valle, un giovane fotografo australiano di origini lucane, Tony Marsico, s'inserisce nelle dinamiche sociali e territoriali della Valle dell'Agri, lasciandosi trasportare completamente lungo lo scorrere del Fiume Agri, questo anche grazie alla gentilezza, l'accoglienza e la
disponibilità che contraddistingue il popolo valligiano. Attraverso lo scatto fotografico il territorio della VALLE DELL'AGRI s'immortala nella sua cultura e tradizione facendo emergere le esigenze della popolazione stessa. Il Film è stato realizzato grazie alle interpretazioni spontanee degli abitanti della valle, che si sono lasciati raccontare nella loro autenticità. Uno "Scatto nell'Agri" ritrae in modo semplice ed efficace i costumi e le usanze che da sempre riposano adagiate in questa splendida cornice scenografica Lucana. Il territorio interessato al percorso narrativo del Film Documentario è circoscritto all'Alta Valle dell'Agri proponendo l'entrata dal Meandro con il Comune di Brienza, oltrepassando l'antica galleria del tratto ferroviario in disuso, che da Atena scalo (SA) portava al Comune di Marsico Nuovo (PZ), primo paese della Valle dell'Agri. Dopo la visione della tradizionale festa patronale del paese e l'unione con il Fiume dell'Agri si giunge alla descrizione dell'aria e del movimento, raccontato dal Comune di Paterno. Il racconto continua sulle note naturali degli spazi agricoli pubblicizzando prodotti ortofrutticoli di origine controllata, per giungere in vetta ai vicoli classici dell'antico borgo medievale del Comune di Marsicovetere. Il primo tempo si conclude con la descrizione della montagna, interpretata del Monte Volturino, che padroneggia sulla valle. La ripresa del Film descrive uno dei momenti tipici di vita sociale di un paese attraverso il lavaggio del bucato in una antica vasca, chiamata "N'gap l'acqua" e dà visione del servizio pubblico a disposizione del cittadino e del turista attraverso gli Uffici comunali di Tramutola. Attraverso la denuncia di mancata sponsorizzazione e partecipazione al Film da parte de "Museo Nazionale degli scavi di Grumentum", il racconto continua con la visione del belvedere turistico del Comune di Grumento Nova. In questa fase narrativa viene sottolineato, attraverso il Comune di Sarconi e in parte quello di Moliterno, i prodotti tipici che la valle privilegia, come la produzioni dei variegati e caratteristici "fagioli" e la stagionatura del "Canestrato di Moliterno". La voce del fiume dell'Agri facilita il passaggio al tema del petrolio, che viene descritto in unione con la Festa Regionale del Sacro Monte di Maria, del Comune di Viggiano offrendo un'ampia veduta di temi sociali che s'intersecano nella Storia Moderna. Il racconto religioso offre la possibilità narrativa di portare il punto di vista del Film in volo, offrendo una visione diversa del territorio e della Diga del Pertusillo, questi, scenario del Comune di Spinoso e punto conclusivo del percorso del Fiume Agri. In conclusione, il Film accompagna lo spettatore nello scenario dei calanchi lucani, unendo la Fiction e il Documentario in un sogno d'amore, regalando al pubblico una definitiva riflessione romantica sulla VALLE dell'AGRI.
disponibilità che contraddistingue il popolo valligiano. Attraverso lo scatto fotografico il territorio della VALLE DELL'AGRI s'immortala nella sua cultura e tradizione facendo emergere le esigenze della popolazione stessa. Il Film è stato realizzato grazie alle interpretazioni spontanee degli abitanti della valle, che si sono lasciati raccontare nella loro autenticità. Uno "Scatto nell'Agri" ritrae in modo semplice ed efficace i costumi e le usanze che da sempre riposano adagiate in questa splendida cornice scenografica Lucana. Il territorio interessato al percorso narrativo del Film Documentario è circoscritto all'Alta Valle dell'Agri proponendo l'entrata dal Meandro con il Comune di Brienza, oltrepassando l'antica galleria del tratto ferroviario in disuso, che da Atena scalo (SA) portava al Comune di Marsico Nuovo (PZ), primo paese della Valle dell'Agri. Dopo la visione della tradizionale festa patronale del paese e l'unione con il Fiume dell'Agri si giunge alla descrizione dell'aria e del movimento, raccontato dal Comune di Paterno. Il racconto continua sulle note naturali degli spazi agricoli pubblicizzando prodotti ortofrutticoli di origine controllata, per giungere in vetta ai vicoli classici dell'antico borgo medievale del Comune di Marsicovetere. Il primo tempo si conclude con la descrizione della montagna, interpretata del Monte Volturino, che padroneggia sulla valle. La ripresa del Film descrive uno dei momenti tipici di vita sociale di un paese attraverso il lavaggio del bucato in una antica vasca, chiamata "N'gap l'acqua" e dà visione del servizio pubblico a disposizione del cittadino e del turista attraverso gli Uffici comunali di Tramutola. Attraverso la denuncia di mancata sponsorizzazione e partecipazione al Film da parte de "Museo Nazionale degli scavi di Grumentum", il racconto continua con la visione del belvedere turistico del Comune di Grumento Nova. In questa fase narrativa viene sottolineato, attraverso il Comune di Sarconi e in parte quello di Moliterno, i prodotti tipici che la valle privilegia, come la produzioni dei variegati e caratteristici "fagioli" e la stagionatura del "Canestrato di Moliterno". La voce del fiume dell'Agri facilita il passaggio al tema del petrolio, che viene descritto in unione con la Festa Regionale del Sacro Monte di Maria, del Comune di Viggiano offrendo un'ampia veduta di temi sociali che s'intersecano nella Storia Moderna. Il racconto religioso offre la possibilità narrativa di portare il punto di vista del Film in volo, offrendo una visione diversa del territorio e della Diga del Pertusillo, questi, scenario del Comune di Spinoso e punto conclusivo del percorso del Fiume Agri. In conclusione, il Film accompagna lo spettatore nello scenario dei calanchi lucani, unendo la Fiction e il Documentario in un sogno d'amore, regalando al pubblico una definitiva riflessione romantica sulla VALLE dell'AGRI.