E’stata una notte di fine settembre, una di quelle notte di mezzo che non sai mai se sia sabato o domenica. Era da poco era finito il concerto dei Krikka Reggae e si era in piazzetta con i musicisti della Krikka, antichi compagni, a cazzeggiare e a ricordare esperienze comuni. Adempivamo a quel rito comunitario a cui vecchi amici si sottopongono quando si incrociano in posti diversi da quelli consueti; il consueto era il posto natio, Bernalda e l’incrocio, in quel momento, era Potenza.
Ero in compagnia di Giampiero e salutavamo i ragazzi: “ bè uagliù,n’ vdim” ( è come dire- ci rivediamo prima o poi-). Giampiero, potentino, anche se padrone di casa, giocava fuori casa per quel dialetto bernaldese e quei modi di dire che seppur lucani non gli appartengono del tutto.
E sorrideva con un sorriso stanco ma soddisfatto, incredulo quasi di essere arrivato vivo a fine serata dopo i giorni passati ad organizzare una festa lunga tre giorni. La domenica lo aspettava e la giornata conclusiva
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