Falò di Natale a Nemoli (fonte Pro Loco Nemoli) |
Alcune sopravvivenze(?) popolari , in alcuni centri più interni della Basilicata, hanno resistito ai nuovi riti creando un sincretismo con quelli preesistenti, di origine pagana e propiziatoria. Forse questa è una delle spiegazioni alla presenza in
alcune località lucane del Falò di Natale. A Nemoli e San Fele la notte del Natale si accendono falò la cui funzione simbolica sarebbe quella di riscaldare il Bambinetto appena nato, e proteggerlo dal gelo e freddo. Funzione che San Francesco, quando pensò al presepe, affidò al fiato del bue e dell’asinello.
A San Fele il fuoco dura tutto il giono di Natale e lo spegnimento delle fiamme indicano termine della giornata festiva. A Nemoli, in piazza si accatastano tronchi e legna che formeranno il grosso falò che verrà acceso alla vigilia di Natale che rimarrà attivo fino all’Epifania. Qui una comunità si incontra consumando i dolci della tradizione accompagnati dalle musiche pastorali delle zampogne e ciaramelle. Le fiamme e il fuoco, da sempre e in tutte le religioni e società, sono sempre stati indicati come elementi di festa la cui simbologia era legata alla purificazione, alla scacciata dell'oscurità, del maligno e del negativo ma che aveva anche una forte valenza di rinascita. Inoltre il fuoco, che bruciava dentro il caminetto, era l’elemento centrale attorno a cui le famiglie lucane, povere e ricche si riunivano durante le giornate invernali.
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Mi piacciono i tuoi scritti. Complimenti! Lucia