L'articolo è un piacevole elogio alla Basilicata e ai suoi abitanti, quelli veri, quelli che amano e conoscono questa terra.
La Basilicata non è una regione che si vende da sola. Non si passa per caso, si arriva solo su commissione. Quasi nascosta tra Puglia, Campania e Calabria, conserva gioielli ignoti ai più. Se i sassi di Matera stessero in Toscana, li conoscerebbero anche i muri [è una battuta, sorridere pliz], sarebbero pulitissimi e per visitarli pagheresti anche l’aria. Ma stanno in Lucania e sono qualcosa tipo la Gioconda. Prima di stramazzare di fronte a una bellezza sconvolgente, te li trovi davanti e pensi di conoscerli da sempre per quante volte li hai desiderati in foto senza sapere davvero dove fossero.
Vinosamente parlando, la Basilicata è terra di rossi importanti a base aglianico, aggraziati, pronti sin da giovani, spesso longevi e profondi. Sara Carbone è una valida produttrice locale con l’occhio vigile sui social media, dove informazione, battute sagaci, segnalazioni, link vari e marketing si intrecciano. Attraverso Twitter, il network di microblogging nuovo da noi più che altrove, si è ingegnata per mettere in calendario un evento come #aglianicodelvulture1 (o #adv1), sulla scia della saga #lambruschi (il segno “#” identifica un argomento su Twitter, fornendo una chiave di ricerca rapida sul tema), incontri auto-organizzati a tema per scoprire una denominazione, condividere un pasto e (re)incontrare amici spesso solo digitali. Novità del caso è stata non tanto l’ospitalità per gli assaggi quanto il programma fitto e spalmato su 2-3 giorni che la produttrice Carbone ha allestito: bellezze naturali, gastronomia d’eccellenza, ristorazione di qualità e tanto vino. Qui viene il bello.
La bellezza del quasi dimenticarsi chi abbia organizzato l’evento ha un sapore speciale di precisione, delicatezza, misura e abnegazione femminili che fatico a spiegare. Il modo in cui Sara Carbone ha lavorato per muovere gli “ospiti” in loco è qualcosa che dovrebbero insegnare ai bottegai del nostro paese che sanno solo pompare amici e parenti. Supportata da un entusiastico appassionato torinese attivissimo su Twitter, al secolo Vittorio Rusinà aka Tirebouchon, Sara ha coinvolto Giuseppe e Angela, giovani spacciatori di prodotti tipici pugliesi e lucani, messo tra le mani di rudi impastatori nordici l’ottimo pane di Matera igp e soddisfatto gli appetiti in tavole selezionate: a Potenza...., a Matera il ...., immerso in un contesto che esalta qualsiasi sapore.
Ma sopra e prima di tutto, il vino. Basilisco, Camerlengo, Cantine del Notaio, Eleano, Elena Fucci, Eubea, Grifalco, Laluce, Macarico, Musto Carmelitano, Paternoster. E Carbone, certo, non sopra agli altri ma accanto, insieme, in batteria e con modestia, con quel nitido intento di avanzare senza scavalcare, anche quando sei tu l’artefice di tutto. Quando un “grazie” da chi non t’aspetti vale più di un ordine sostanzioso o di leggere il tuo nome da qualche parte. Nel mondo che vorrei e che non esisterà mai, le brave persone con intenti nobili godono del rispetto altrui e fanno politica. Nel mondo di oggi, il ministro del turismo italiano è Michela Vittoria Brambilla, quella che va in vacanza all’estero. Uau.
Fonte:Intravino
www.tracieloemandarini.blogspot.com
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Bellissimo articolo che non conoscevo!